“Non si possono ignorare le richieste di aiuto di una scuola dello Zen che sta cadendo a pezzi. Luogo che dovrebbe rappresentare presidio di democrazia e punto di riferimento per il territorio”. I sindacati raccolgono e rilanciano l’appello della preside dell’istituto comprensivo “Leonardo Sciascia” di Palermo Stefania Cocuzza. A farlo sono i segretari generali di Cgil Palermo, Flc Cgil Palermo, Fillea Cgil Palermo e Fp Cgil Palermo, Mario Ridulfo, Fabio Cirino, Piero Ceraulo e Giovanni Cammuca. In campo alcune iniziative in città e nel quartiere per accendere i riflettori sulla disastrata edilizia scolastica.

Soldi insufficienti

“Apprendiamo – proseguono sostengono Ridulfo, Cirino, Ceraulo e Cammuca – che la dirigente scolastica è costretta a chiudere aule e a interdire spazi per la sicurezza dei suoi studenti. E questo a discapito, certamente, delle nuove richieste di iscrizione.   Ci ha colpito moltissimo la sua testimonianza e sapere che le sue molteplici richieste di aiuto sono rimaste inascoltate.  In questa occasione non si tratta solo di impianti di riscaldamento ma molto di più”. La preside della scuola dello Zen aveva pubblicamente dichiarato che “si fa prima ad elencare le cose che funzionano rispetto a quelle che non vanno”. “I 91 milioni in arrivo dai fondi del Pnrr – dicono i sindacati – non basteranno e in questa prima fase non toccheranno istituti di Palermo ma della Provincia”.

Chiesto tavolo di confronto

La Cgil Palermo, a questo proposito, ha chiesto al sindaco e all’amministrazione comunale di avviare dei tavoli di confronto sul Pnrr. Per discutere dei tanti obiettivi e per lavorare insieme alla piena attuazione degli investimenti. Ma ancora il sindacato è in attesa di una risposta. “Questo ennesimo caso è un triste ma evidente esempio delle differenze tra le istituzioni scolastiche del paese – denunciano e sigle -. Differenze che esistono tra nord e sud del Paese ma anche tra aree interne e centrali della regione Sicilia. Ma anche tra centro e periferia della città metropolitana. Non si possono fissare i livelli essenziali delle prestazioni quando manca l’uniformità degli interventi in tutto il paese. Quando minimi ed essenziali sono i livelli e la qualità del servizio offerto, a discapito sempre del diritto all’istruzione delle giovani generazioni”.

La raccolta firme

La Cgil sia sull’autonomia differenziata che sulla condizione periferica dello Zen risponderà con alcune iniziative. Sul tema dell’autonomia differenziata, Cgil Palermo e Flc Cgil Palermo stanno portando avanti la raccolta di firme, sia di presenza che online, da presentare alle Camere per contrastare la regionalizzazione del sistema pubblico d’istruzione e preservarne il carattere unitario e nazionale. Per firmare dal vivo si potrà partecipare alla raccolta firme che si terrà il 29, 30, 31 marzo e il 4, 5, 11 e 12 aprile, con i banchetti allestiti dalle 16,30 alle 20 in via Ruggero Settimo, angolo via Magliocco. L’1 aprile allo Zen 2 invece si terrà l’iniziativa nazionale “Fai la cosa giusta” della Fillea Cgil, assieme a Feneal Uil. Contemporaneamente saranno accesi i riflettori su altre 4 piazze di Torino, Roma, Napoli e Cagliari. Da queste 5 città, e a Palermo dalla periferia abbandonata dello Zen 2, gli edili lanceranno le loro proposte che riguardano l’edilizia, l’ambiente, il lavoro, la sicurezza.

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