Urne aperte in Sicilia, come nel resto d’Italia, per i cinque referendum abrogativi. Il corpo elettorale è chiamato alle urne per esprimersi su quattro quesiti che riguardano il mondo del lavoro, a partire dall’abrogazione del job act e dal ripristino dell’articolo 18 e delle tutele dei lavoratori. un quinto referendum, riguarda, invece, l’abbassamento dei limiti temporali per il riconoscimento del diritto di cittadinanza agli extracomunitari.

Il corpo elettorale

I siciliani chiamati alle urne sono più di 4 milioni e mezzo ed esattamente 4.627.146 secondo i dati dell’assessorato regionale agli Enti Locali e del Viminale. Per permettere il loro voto sono state allestite 5306 sezioni. Si tratta di una macchina interamente dedicata al referendum. In sicilia, infatti, oggi non si svolgono neanche ballottaggi come avviene, invece, in alcuni comuni in Italia.

Orari per il voto e quorum

Le sezioni sono quelle dove tradizionalmente ogni siciliano vota. I seggi sono stati aperti alle 7 di questa mattina e lo resteranno fino alle 23. si vota anche domani, lunedì 9 giugno, dalle 7 del mattino e fino alle 15,00.

Perché la consultazione sia considerata valida dovrà votare la metà più uno degli aventi diritto al voto nel Paese. Rispetto alle elezioni politiche, regionali e amministrative, questo tipo di voto prevede il diritto all’astensione. L’elettore può esercitare questo diritto in vari modi: può legittimamente non recarsi alle urne o, in alternativa, può scegliere di votare solo per alcuni dei quesiti proposti. In questo caso deve recarsi alle urne, ritirare le schede dei quesiti per i quali si vuole esprimere e rifiutare la scheda o le schede relative ai quesiti per i quali intende astenersi. In questo caso al seggio verrà compilato uno specifico verbale di astensione.

L’astensione è un grande tema italiano non solo in occasione dei referendum. Alle regionali del 2023, ad esempio, in Sicilia votarono soltanto 2.249.870 aventi diritto al voto, poco meno della metà.

I quesiti referendari e le schede

I cinque referendum sono abrogativi ovvero viene chiesto se si desidera cancellare, in tutto o in parte, una legge. Bisogna prestare attenzione nell’espressione del voto: votando sì si chiede di cancellare la legge in questione e il parlamento sarà costretto a fare una nuova legge che tenga conto della volontà degli elettori. Votando no tutto resta com’è attualmente.

Il primo quesito riguarda l’abolizione del Jobs act nella parte che detta le regole sui licenziamenti. per questo quesito si vota su una scheda di colore verde

Il secondo e terzo quesito sono legati indirettamente al primo e ne risultano una conseguenza. Con la scheda arancione si vuole abrogare il sistema degli indennizzi a fronte di licenziamenti individuali di lavoratori nelle piccole e medi imprese puntando alla reintroduzione della “non licenziabilità” se non a fronte di giustificato motivi.

La scheda grigia del terzo quesito punto ad abolire il ricorso facile ai contratti a termine e dunque ad aumentare la stabilità del lavoro.

Con la quarta scheda, quella di colore rosa, si chiede di abolire le nor,me che vietano di estendere la responsabilità degli incidenti sul lavoro anche all’impresa appaltante. Si tratta di una norma che riguarda soprattutto le opere pubbliche. Chi assegna l’appalto, chi  lo vince e lo sub appalta resterebbe responsabilità dell’applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro da parte dell’azienda a cui ha affidato l’incarico

Infine la quinta scheda esce fuori dal mondo del lavoro. Si tratta di un referendum promosso da +Europa e solo dopo spostato anche dalla Cgil. Con la scheda gialla si vuole dimezzare da 10 a 5 anni i tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana