Oggi si sono riuniti in assemblea-sciopero i lavoratori di Selital per fare il punto dopo l’incontro al Mise di venerdì scorso, durante il quale l’unico dato di fatto certo è stato l’apertura del concordato preventivo per tutti gli stabilimenti del gruppo Selcom. Nessun’altra novità è emersa per gli stabilimenti di Castelmaggiore, in provincia di Bologna, e di Carini, nel Palermitano.
I lavoratori di Selital hanno espresso forte preoccupazione per il futuro dello stabilimento e della continuità occupazionale alla luce del fatto che, a quasi un mese dall’apertura del tavolo ministeriale, non si prospettano soluzioni concrete, anzi è cominciato a scorrere il tempo della procedura concorsuale. All’assemblea unitaria è intervenuto il sindaco di Carini, Giuseppe Monteleone: alle preoccupazioni di lavoratori e sindacati, il primo cittadino ha risposto annunciando per i prossimi giorni una riunione tra tutte le parti interessate, promossa dall’amministrazione comunale, per trovare soluzioni condivise e scongiurare la chiusura del sito.
“La presenza del sindaco di Carini all’assemblea di questa mattina è stato un fatto positivo. A lui, come all’assessore Mariella Lo Bello abbiamo chiesto di intervenire urgentemente affinché non venga consumata l’ennesima tragedia industriale ed occupazionale di quest’area industriale – dichiara Angela Biondi, segretario generale Fiom Cgil Palermo – Ci aspettiamo adesso che alle parole seguano i fatti e che questo avvenga in tempi rapidissimi. Quello di Selital a Carini è un sito strategico nella produzione di schede elettroniche per l’automotive e le telecomunicazioni, riconosciuto per professionalità ed è uno dei pochi ad avere ottenuto tutte le certificazioni per le sue produzioni. La causa di questa crisi non è da attribuire a mancanza di commesse ma è da ascrivere a una inadeguata gestione del cda del gruppo Selcom. Non è accettabile che alla fine siano comunque i lavoratori a pagare sempre il prezzo di tutto”.
Rimane proclamato lo stato di agitazione permanente e le organizzazioni sindacali, insieme alle Rsu e a tutti i lavoratori riuniti in assemblea, valuteranno nei prossimi giorni le ulteriori azioni da intraprendere in considerazione dei previsti incontri con le Istituzioni locali e del tavolo al Mise che si terrà l’11 ottobre.
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