Le aggressioni in corsia sono “un fenomeno in crescita e sempre più insopportabile, che va arginato inviando nelle strutture ospedaliere le Forze dell’Ordine, eventualmente anche l’esercito, per garantire l’ordine pubblico”. A chiederlo è il sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed che per tutelare il personale sanitario dalla violenza propone l’operazione “Ospedali sicuri”.

Una operazione “Ospedali sicuri” per tutelare il personale sanitario

Le aggressioni che si verificano negli ospedali di tutta Italia ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari, spiega Guido Quici, presidente della Federazione Cimo Fesmed, “sono ormai all’ordine del giorno”. “Militarizzare i luoghi di cura potrà apparire una misura esagerata, ma ci troviamo di fronte ad un’emergenza che richiede un intervento straordinario. Proponiamo allora l’avvio di un’operazione ‘Ospedali sicuri’, sulla scia di ‘Strade sicure’, per tutelare il personale sanitario e disincentivare le azioni violente”.

Il rischio di aumento delle azioni violente

Vista “la grave crisi che sta investendo il Servizio sanitario nazionale, con liste d’attesa infinite, pronto soccorso affollati, carenza di posti letto e di personale ed assistenza territoriale limitata, la situazione – conclude Quici – non potrà che peggiorare. Dunque l’esasperazione e la rabbia dei pazienti non potranno che aumentare, insieme al rischio di un aumento delle azioni violente”.

Arresti a Palermo per aggressione violenta a medico del Policlinico

E’ di oggi il fermo di due uomini per una violenta aggressione al Policlinico di Palermo. In particolare, i carabinieri della stazione Oreto di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di padre e figlio accusati di avere picchiato Salvatore Petta, gastroenterologo dell’ospedale Policlinico, provocandogli diverse fratture. Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per il padre Simone Chimento di 56 anni e per il figlio Lorenzo Chimento, 33 anni, la presentazione alla pg e obblighi di dimora. L’aggressione era scattata dopo che il medico aveva rifiutato a una donna di restare in reparto oltre l’orario consentito per le visite. I medici le hanno detto che non era possibile.