Rubato? No, dimenticato. È bufera sui social contro la senatrice siciliana Cinzia Leone, del Movimento 5 Stelle, che pochi giorni fa su Facebook aveva scritto un post polemico in cui denunciava il presunto furto del suo cappotto durante le votazioni per eleggere il nuovo Capo dello Stato. Nei giorni convulsi delle votazioni per il Quirinale, la senatrice palermitana avrebbe poggiato il suo cappotto su di uno dei divani del “transatlantico”, poi è andata a votare per il Presidente della Repubblica e il soprabito non c’era più. Da qui il post delle polemiche.

Il suo post su Facebook

“Buongiorno care e cari, scusate lo sfogo ma sono profondamente INDIGNATA – raccontava su Facebook – su quanto mi è accaduto in transatlantico di Montecitorio, venerdì scorso al termine della votazione del PdR. Premesso che in aula non è consentito entrare con il cappotto (della foto) lo lasciai, giusto il tempo della votazione, su di uno dei divani nel transatlantico. Ebbene il cappotto non l’ho trovato laddove lo lasciai, dopo il voto, al che iniziai a controllare nei vari divani ,ma niente. Ho sperato che qualcuno lo avesse preso involontariamente e che a breve giro lo avrebbe fatto rinvenire al guardaroba”.

“Sono trascorsi giorni ma mi è stato confermato stamane che nessuno ha fatto pervenire il mio cappotto. Provo profonda tristezza poiché pur comprendendo che era un cappotto di buona manifattura e un apprezzato brand LSpagnoli, quel qualcuno lo abbia RUBATO davvero
impensabile in un ambiente frequentato da Senatori, Deputati, Commessi, Giornalisti. Comunque quest’oggi ritorno a Montecitorio con altro cappotto che rigorosamente consegnerò al guardaroba e presenzierò all’insediamento del PdR Sergio Mattarella“.

Le critiche e la bufera sui social

Il giorno dopo il post, diverse critiche sui social, tanto che la senatrice pentastellata è tornata a difendersi: “Mi hanno soffiato il cappotto venerdì scorso quando avevo un importante appuntamento con mio marito dopo la votazione per prenderci un caffè, in una Roma gelida alle sette di sera ed io ancora convalescente per effetto del long Covid ( una leggera bronchite, per carità). Cosa ne sa la gente del valore che tu metti dentro un cappotto, le emozioni che ricopre, i sacrifici che comporta. Non è solo una questione di principio , c’è dell’ altro. C’è il fatto che sono rimasta delusa, anche questa volta, non tanto dai commenti degli odiatori seriali, magari prezzolati, ma dalle donne che non mi hanno capito in questo mio sgomento…ed il silenzio di chi mi conosce e sa quel che faccio. Questo mi amareggia”.

Il ritrovamento del cappotto

L’altro ieri il colpo di scena: alle 8,38 Cinzia Leone è stata contattata dai commessi della Camera che le hanno comunicato il ritrovamento del suo cappotto.

Ma ciò, evidentemente, non è bastato a risolvere il giallo. E lei è rimasta infuriata perché sostiene di aver ricevuto insulti e minacce dopo la sua denuncia. “Ma quale figuraccia? Non mi pento di nulla… il cappotto me lo hanno fatto ritrovare dopo una settimana, ci rendiamo conto? Mi hanno massacrato gli haters sui social”, ha detto la parlamentare residente a Monreale, che non ha intenzione di chiedere scusa per le accuse di furto rivolte ai presenti in Parlamento.

Su Facebook il trionfo della bufera: “Questa perde il cappotto e accusa gli altri di essere ladri”, scrive qualcuno. Un’altra: Lo ha ritrovato? “Che sollievo! Non ci ho dormito stanotte. Stavo per suggerirti un’interrogazione parlamentare o almeno un comunicato stampa”. “13.000 euro al mese per scrivere queste idiozie… Diceva bene Beppe. Siete solo dei miracolati”.

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