Il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Porticello, sotto il coordinamento della Direzione Marittima della Sicilia Occidentale e Capitaneria di
Porto di Palermo, ha condotto in sinergia con il personale della struttura Territoriale di Palermo dell’ Agenzia Regionale Protezione Ambientale, un’ispezione nei pressi di un cantiere navale operativo all’interno del porto nel Comune di Santa Flavia.
Nelle fasi del controllo è emerso che nell’area utilizzata per quella attività cantieristica,
veniva di fatto realizzata una gestione illecita di rifiuti speciali e speciali pericolosi, potenzialmente
dannosi per l’ambiente, depositati in spazi aperti, alla rinfusa e senza alcun dispositivo di contenimento che ne evitasse lo spargimento, derivanti di fatto dal ciclo produttivo, in assenza delle previste autorizzazioni ambientali rilasciate dalle Autorità competenti in materia.
Veniva altresì accertato che la stessa attività produceva emissioni in atmosfera di pulviscolo
proveniente dai macchinari in uso presso l’officina, anche questi impiegati senza essere in possesso di alcun provvedimento autorizzativo, in palese violazione della normativa del Testo Unico Ambientale.
Tale attività ha condotto alla denuncia, a piede libero, alla competente Autorità Giudiziaria, dei
titolari per la mancanza delle previste autorizzazioni e inosservanza delle norme sullo stoccaggio dei rifiuti, così come previsto dal cosiddetto “Codice dell’Ambiente”.
Venivano altresì contestati reati per aver realizzato opere non assentite in autorizzazione;
complessivamente veniva posta sotto sequestro un’area di circa 2300 metri quadri.
Tale controllo si inserisce nell’ambito dell’attività di vigilanza ambientale avviata da tempo dall’Autorità Marittima flavese sul proprio territorio di giurisdizione e che, quasi al termine dello scorso anno, ha permesso di porre i sigilli ad un’altra imponente attività cantieristica estesa per diverse centinaia di metri quadri anch’essa operante in assenza dei necessari titoli autorizzativi.
L’attività condotta dal personale della Guardia Costiera, quale articolazione territoriale dipendente
funzionalmente anche dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha consentito di registrare un ulteriore passo avanti nella lotta ai reati ambientali, in un territorio sensibile che vuole nel Corpo della Guardia Costiera un baluardo importante a difesa della legalità.
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