Riciclaggio, auto riciclaggio e falso in bilancio. La procura di Palermo insiste sulle accuse nei confronti del Patron del Palermo calcio Maurizio Zamparini per la gestione della società rosanero negli anni dal 2013 al 2016 e adesso nell’inchiesta finisce anche il neo presidente Giovanni Giammarva, il figlio dello stesso Zamparini, la sua segretaria e 5 professionisti ritenuti compiacenti.

Su ordine dell’autorità giudiziaria la Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro beni del Palermo calcio per un valore complessivo di un milione di euro. Si tratta di un sequestro conservativo per equivalente ovvero del blocco di beni per un valore pari all’importo del presunto reato commesso.

Nel registro delle indagati Giammarva è finito con l’accusa di aver ostacolato le funzioni delle autorità di vigilanza, in pratica aver coperto l’intera vicenda, accusa che viene contestata anche alla segretaria di Zamparini.

La richiesta della Procura era molto più elevata. I pm Dario Scaletta, Andrea Fusco e Francesca Dessì avevano chiesto il sequestro di oltre 50 milioni di euro. Il gip Anfuso ha invece deciso di sequestrare solo un milione di euro alla società.

Secondo le nuove ipotesi accusatorie della Procura, il Palermo avrebbe ottenuto fino al 2018 le certificazioni della Covisoc sui bilanci grazie a comunicazioni non del tutto esatte. In questo ambito rientrerebbe il ruolo del presidente Giammarva che avrebbe ostacolato l’esercizio delle funzioni dell’autorità pubblica di vigilanza.

Fino ad ora tutti i provvedimento della magistratura nei confronti del Palermo che hanno portato ad un vaglio di un giduice terzo si sono conclusi positivamente per la società di viale del fante

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