Il gup di Palermo ha rinviato a giudizio Paolo Giambruno, ex direttore del Dipartimento di prevenzione veterinario dell’Asp di Palermo, nonché ex presidente dell’Ordine dei medici veterinari, e altre 23 persone per reati che vanno – a vario titolo – dall’abuso d’ufficio, alla concussione, al falso ideologico, alla truffa aggravata fino al commercio di sostanze alimentari nocive.
Da indagini ed intercettazioni sarebbe emerso che Giambruno avrebbe favorito alcuni commercianti sottoposti a controlli sanitari.
A giudizio anche funzionari e dirigenti del dipartimento veterinario, allevatori e amministratori di aziende: Rosario Aliotta, Linda Barcellona, Giuseppe e Salvatore Cataldo, Massimo Carollo, Matteo Caruso, Andrea Consiglio, Nicolò Di Bartolo, Carlos Josè Dispenza, Pietro Fazio, Angelo Foresta, Marcello Giambruno, Pippo Giardina, Nicasio Lodato, Giacomo Lo Monaco, Patrizia Lucia, Vittorio Macaluso, Alberto Mannino, Carmelo Murania, Lorenzo Quartararo, Marcella Ruffino, Angelo Zimbardo.
Il processo comincerà il 19 ottobre davanti alla quarta sezione del Tribunale di Palermo. Due degli indagati nell’inchiesta su presunte illegalità commesse nella gestione del Dipartimento veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale hanno scelto il rito abbreviato.
Si tratta di Carlo Milletarì e Eugenio Mannino. Per loro il processo sarà il 13 settembre.
Immediata la reazione di Paolo Giambruno che si dice “erenissimo perché non ho commesso nessuno dei reati che mi contestano. Amo il diritto e la sua applicazione – continua Giambruno – nel nome del quale ho sempre diretto ogni mia azione e per il rispetto del quale mi sono spesso scontrato, senza paura, con poteri forti. Sono certo che con l’aiuto dei miei avvocati, Daniele Livreri e Roberto Ferrara, la verità alla fine trionferà”.
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