• Al 31 dicembre 2020 la popolazione residente a Palermo è pari a 640.720 abitanti
  • Mai così in basso dal 1966
  • I nati sono 344 in meno rispetto al 2019 (-6,3%)

Il lockdown mette il catenaccio anche ai bollori sessuali messi già a dura prova dalla paura del Covi19. Meno nascite, meno matrimoni ed uno sconsolante segno negativo nella casella popolazione residente a Palermo. I dati Istat confermano un trend negativo nel 2020 accentuato dall’emergenza pandemica che porta gli abitanti del capoluogo siciliano quota 640.720. La diminuzione rispetto al 2019 di 6.702 unità, pari all’1%, rispetto all’anno precedente. Il calo si fa più accentuato se si osserva il dato del 2018: complessivamente il saldo negativo cresce a 12mila abitanti in meno (ovvero all’-1,8%). Si tratta del dato più basso dal 1966 ad oggi.

In ambito nazionale, parliamo sempre di popolazione residente, Firenze (-2%) detiene il triste primato di flessione annua – in percentuale – mentre Genova (-1,2%), Venezia (-1,2%) e Torino (-1,1%) hanno fatto registrare una flessione superiore a quella del capoluogo siciliano. Messina e Catania, invece, segnano un ribasso rispettivamente dello 0,7 e 0,8%, vicini alla media nazionale dello 0,6% di calo. Palermo, dunque, ha una percentuale ben superiore a quella della media italiana. Nel nostro Paese inoltre, c’è da segnalre un complessivo – 3,8% delle nascite (404.104 bimbi nati, lo scorso anno e quasi 16.000 in meno rispetto al 2019) ed un +17,6% dei decessi (746.146 persone cancellate all’anagrafe per questo motivo).

I numeri

Il ribasso è stato determinato sia dal movimento naturale che dal movimento migratorio. I nati nel 2020 sono stati 5.150, ovvero 344 in meno rispetto al 2019 (-6,3%) accentuando una tendenza alla diminuzione che si rileva, come abbiamo visto, ormai da diversi decenni.
I morti, anche a causa della pandemia, sono stati 7.324; 822 in più rispetto al 2019 (+12,6%). L’Istat fa notare come il saldo naturale (nati – morti) sia pari a -2.174, mentre nel 2019 era risultato sempre negativo, ma pari a -1.008.

Meno nascite ed iscritti all’anagrafe

Il quadro che i numeri Istat dipingono continua con altri dati. Nel 2020 gli iscritti all’anagrafe sono stati 7.457, in diminuzione del 26,4% rispetto al 2019, mentre i cancellati sono stati 11.985, il 19,5% in meno rispetto all’anno precedente.
Il saldo migratorio e per altri motivi è pari a -4.528 (nel 2019 -4.765). Un altro dato significativo è l’andamento delle nascite a 9-10 mesi dal lockdown. A dicembre 2020, infatti, il numero provvisorio dei nati è pari a 378, con una diminuzione del 25,4% rispetto ai 507 nati registrati a dicembre 2019. A gennaio 2021, invece, il numero provvisorio dei nati è pari a 403, in diminuzione dell’11,6% rispetto ai 456 nati registrati a gennaio 2020.

Flessione anche per i matrimoni

A questa “scure” non sfuggono neanche i matrimoni che subiscono un taglio netto rispetto al 2019 anche se i dati forniti non contano quelli delle postazioni anagrafe di vale Lazio e di Uditore Passo di Ragano. In queste due sedi, nel 2019 sono stati registrati rispettivamente 239 e 9 atti. Si ha contezza dell’impatto Covid 19 quando si confrontano i numeri 2020 delle altre postazioni. Borgonuovo 165 contro 239 del 2019, Brancaccio 195 contro 335 dell’anno prima, Mezzo Morreale 203 contro 347, Montepellegrino 110 (136), Pallavicino 103 (244), Resuttana 27 (86), Stato Civile 456 (1.003) per un totale di 1.259 a fronte di 2638 dello scorso anno.

Crolla, infine, il dato nazionale: 96.687, -47,5% sul 2019 (-68,1% i matrimoni religiosi e -29% quelli con rito civile).

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