La Corte d’Appello di Caltanissetta ha confermato la sentenza di assoluzione, emessa dal Tribunale di Enna, nei confronti del Maresciallo dei Carabinieri Giuseppe La Mastra, appellata dalla Procura Generale di Caltanissetta.
Il sottufficiale, all’epoca Comandante della Stazione dei Carabinieri di Catenanuova, era stato arrestato dai suoi stessi colleghi del Nucleo Operativo di Enna con l’accusa di ricettazione e detenzione illegale di armi, munizioni e droga, nonché sospettato di avere legami con una cosca mafiosa.
Dopo quattro anni e mezzo, a conclusione di un lungo dibattimento, il Tribunale di Enna aveva accolto le conclusioni del Pm e dell’avvocato Giuseppe Lipera, difensore dell’imputato, assolvendo con formula piena l’imputato perché i fatti non sussistevano. La Procura Generale della Repubblica di Caltanissetta aveva tuttavia proposto appello.
Stamane la sentenza di assoluzione è stata confermata anche in secondo grado. “Ho fin da subito ritenuto paradossale il fatto che la Procura Generale di Caltanissetta abbia deciso di impugnare una sentenza di assoluzione – ha commentato l’avvocato Lipera – che aveva accolto le richieste formulate da altra Procura.
Mi auguro che con oggi si sia scritta la parola fine a questa assurda odissea giudiziaria, in cui a farne le spese è stato sicuramente un Maresciallo dei Carabinieri che, dopo aver lottato per anni contro la criminalità, è stato trattato per anni come un qualunque delinquente, subendo sinanco l’onta del carcere. Dopo sette lunghissimi anni di ingiusto calvario, finalmente gli è stato restituito il giusto onore”.
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