Divieto di balneazione a Sferracavallo, zona costiera di Palermo, dove sono stati ravvisati scarichi fognari. Il laboratorio di sanità pubblica dell’Asp ha ravvisato il supermento dei limiti batteriologici in diversi punti delle aree costiere. In particolare ad essere sforato il parametro relativo agli enterococchi intestinali. In particolare lo sforamento ravvisato nelle aree di Baia del corallo, stabilimento bagni, via Barcarello e via del Tritone. Il sindaco Roberto Lagalla ha emanato un’ordinanza di divieto alla balneazione sino al rientro dei parametri.

Cosa sono gli enterococchi

Gli Enterococchi intestinali sono un sottogruppo di un più ampio gruppo di organismi definiti come Streptococchi fecali, che comprendono specie del genere Streptococcus. Il gruppo degli enterococchi intestinali può essere usato come indicatore di inquinamento fecale. La maggior parte delle specie non si moltiplica negli ambienti acquatici.

Lo scorso anno stessa storia

Già lo scorso anno sempre di questo periodo sci fu un problema simile sempre alla borgata marinara. Scattò il divieto temporaneo di balneazione in località Palermo-Sferracavallo Stabilimenti Bagni da parte del Comune di Palermo sempre per sospetti scarichi fognari. Venne “ravvisata l’inderogabile esigenza di tutelare la salute pubblica”. Anche in quel caso il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, aveva inevitabilmente firmato una ordinanza con la quale ordinava il divieto temporaneo di balneazione, “in località Palermo-Mondello, a causa del superamento del valore limite del parametro microbiologico”.

Il campione presso lo “Stabilimento Bagni”

Il punto di campionamento che aveva portato lo scorso anno a imporre il divieto di balneazione si trovava presso lo “Stabilimento Bagni”. Problemi similari ci sono stati anche in altre spiagge. Ad Alcamo marina, nel Trapanese, per la seconda volta in pochi giorni sempre la scorsa estate un tratto di mare è tornato ad essere “imbrattato” di nero. Una scena che si è ripetuta per due volte in 5 giorni, con un sostanzioso rivolo di un liquido di colore nero che era venuto giù da uno degli sfoci dei torrenti nella zona chiamata “Canalotto”. Chi abitava in zona giurava che questo fenomeno si verificava sempre agli stessi orari.

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