“Torno nella casa naturale di chi, come me, per cultura e storia appartiene all’esperienza politica democratico cristiana”.

Lo annuncia Giovanni Bulla, deputato questore dell’Ars, comunicando il suo ritorno nel gruppo parlamentare dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana.

Il gruppo della Lega all’Ars, costituitosi a fine gennaio passa, così, da 4 a tre componenti, il minimo per restare in vita senza deroghe presidenziali. Ma è singolare che l’addio arrivi alla vigilia del vertice di maggioranza previsto per domani e che avrà al centro proprio la nomina di un assessore in quota Lega.

Il nome del possibile assessore ancora non c’è ma la prima scelta sarebbe certamente quella di un tecnico esterno indicato proprio dalla Lega da mandare all’assessorato agricoltura. Ma questa eventualità sembra possa sfumare anche alla luce di tanti appelli per il mantenimento in giunta dell’attuale assessore Edy Bandiera. In alternativa, se si dovesse andare verso la nomina di un parlamentare, il nome potrebbe essere quello di Antonio Catalfamo, attuale capogruppo della Lega ma in questo caso non si tratterebbe dell’agricoltura. Ma questa soluzione non sarebbe indolore. Dentro la stessa Lega e nella vicina Forza Italia ci sono resistenze alla nomina di un deputato. I primi a non condividerla sarebbero deputati come Bulla e Ragusa ma naturalmente queste sono indiscrezioni non supportate da dichiarazioni ufficiali. L’addio di Bulla, però, sembra una conferma delle voci di palazzo

“Non rinnego l’esperienza nella Lega – dice Bulla – ma si tratta di un mondo troppo lontano dalla mia cultura politica, l’Udc invece è, al netto di qualche incomprensione passata, un punto di riferimento per i moderati e anche la mia lista d’elezione. Ringrazio il segretario Lorenzo Cesa, i deputati e gli assessori regionali dell’Udc per la disponibilità a riprendere insieme un percorso politico”.

“Siamo molto orgogliosi di riavere Giovanni Bulla nell’Udc. Stiamo costruendo in tutte le aree del Paese un progetto virtuoso e duraturo. L’Udc si candida a governare città, province e regioni, e prepara il ritorno al governo nazionale. Abbiamo le carte in regola con valori chiari e ben definiti per chiamare a raccolta sotto lo scudocrociato tutti i moderati italiani” afferma Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc.

Anche il coordinatore siciliano del partito Decio Terrana si dice “felice per la decisione di Giovanni Bulla. Non abbiamo mai chiuso la porta al suo gradito ritorno – continua Terrana – e siamo entusiasti della sua scelta, per tutto ciò che ha dato all’Udc in questi anni e perché siamo sicuri che sarà un elemento fondamentale per la nostra squadra in Sicilia ed alla Regione. Lavoriamo con più determinazione agli obiettivi che ci siamo prefissi per determinare una buona politica che metta al centro i valori dell’uomo, della famiglia e dell’impresa, con un attenzione particolare al volontariato ed al mondo cattolico”.

Anche il capogruppo Udc Eleonora Lo Curto esprime il suo a apprezzamento per il ritorno di Bulla nel partito. “Sono estremamente soddisfatta dalla scelta di Giovanni Bulla. Torna nell’Udc – prosegue Lo Curto – un collega che conosciamo e stimiamo. Riprendiamo una collaborazione che, al di là della sua temporanea permanenza nella Lega, non si è mai interrotta. Bulla potrà contribuire alla buona politica che l’Udc esprime all’Ars assieme ai deputati del gruppo e agli assessori Turano e Pierobon”. Il gruppo dell’Udc a Palazzo dei Normanni con la nuova adesione risulta composto da sei deputati, Eleonora Lo Curto, Mimmo Turano, Giovanni Bulla, Margherita La Rocca Ruvolo, Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice.

Dunque braccia aperte al figliol prodigo ma resta aperta anche la vicenda della scelta dell’assessore. E bisognerà capire, per la Lega, cosa penserà adesso il buon Ragusa

 

(nella foto il gruppo della Lega appena costituito insieme al commissario  della Lega in Sicilia Candiani)

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