Dopo circa sei mesi visto che le lezioni non sono più state in presenza dal 5 marzo in tutta Italia, da due settimane prima in alcune regioni del Nord torna a squillare la campanella nelle scuole italiane: sono oltre 5,6 milioni gli alunni che riprendono le lezioni oggi in classe. Complessivamente sono 8,3 milioni le studentesse e gli studenti che rientrano quest’anno tra i banchi: 7.507.484 negli istituti statali, ai quali si aggiungono i circa 860 mila delle paritarie. Quelli delle scuole statali saranno distribuiti in 369.048 classi. Di questi, 876.232 sono iscritti alla Scuola dell’infanzia, 2.384.026 alla Primaria, 1.612.116 alla Secondaria di primo grado, 2.635.110 alla Secondaria di secondo grado. Si registra un leggero calo degli alunni: lo scorso anno erano 7.599.259. Sempre nella scuola statale, studentesse e studenti con disabilità aumentano dai 259.757 di un anno fa ai 268.671 di quest’anno. Di questi, 19.907 frequenteranno la Scuola dell’infanzia, 100.434 la Primaria, 70.431 la Secondaria di primo grado, 77.899 la Secondaria di secondo grado. Nelle Secondarie di II grado statali 1.327.443 ragazze e ragazzi frequenteranno un indirizzo liceale, 830.860 un Istituto tecnico, 476.807 un Istituto professionale.

Ma in Sicilia è una ripartenza a metà e soprattutto fra grandi timori dei genitori. Sono tre i contagi nel mondo della scuola nei giorni precedenti alla partenza delle lezioni e c’è un fronte politico che vorrebbe le lezioni non partissero e si riprendesse con la didattica a distanza.Solo il 50% degli istituti scolastici hanno scelto di rispettare il giorno dedicato, ufficialmente, alla ripartenza della scuola secondo il calendario scolastico approvato dalla Regione siciliana. Partirà, invece, il 100% delle scuole private e parificate dove tutto è pronto con norme anti contagio, distanziamento, percorso separati per ingresso e uscita e vigilanza sull uso della mascherina all’ingresso, per la ricreazione e all’uscita.

Sono già riaperti da una settimana, invece, gli asili nido e le materne pubbliche delle grandi città.

La scelta di rinviare la partenza riguarda per un 15% circa l’esigenza di predisporre tutto per il referendum, in quelle scuole sede di seggio elettorale. Ma questo aspetto è marginale visto che in Sicilia poi ci sono 61 comuni che vanno al voto il 4 e 5 ottobre.

Per lo più, invece, mancano ancora le aule e le misure anti contagio non sono state definite. preoccupazione sull’applicazione dei protocolli vengono espresse da molti presidi. A Palermo la scuola rapisardi denuncia la mancanza di ben 22 aule per poter rispettare le distanze. Il Comune risponde con lo stanziamento di 650 mila euro che però riguardano tutte le scuole di competenza comunale nel territorio.

Sul fronte dei licei la partenza è fissata per il 17 con il Liceo classico garibaldi di Palermo ma la maggior parte hanno scelto la settimana del 21 per dare il via alle lezioni. Una situazione variegata che permetterà un avvio soft non senza problemi. Nel complesso non bastano i 14 milioni di euro stanziati per tutte le scuole regionali e mancano all’appello qualcosa come un migliaio di aule. Un problema da risolvere entro la fine del mese o l’inizio di ottobre. Quando le lezioni andranno a regime quelle aule serviranno pena il rischio di doppi turni

Le regole per la ripartenza

MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA La temperatura va misurata ogni giorno a casa. “E’ un piccolo gesto di responsabilità”, ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in varie occasioni. Con la febbre sopra i 37 e mezzo si deve rimanere a casa e chiamare il medico.

USO DELLE MASCHERINE Il Comitato tecnico scientifico raccomanda l’uso di quelle chirurgiche, sono più sicure. Il Commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, ne fornirà 11 milioni al giorno per studenti e personale scolastico. Alle scuole sono già state inviate 94 milioni di mascherine. La mascherina va indossata all’ingresso, in uscita e nelle situazioni di movimento; quando si è seduti se c’è un metro di distanza si può abbassarla.

SE UNO STUDENTE O UN PROF E’ POSITIVO, TUTTA LA CLASSE VA IN QUARANTENA? La decisione la prende la Asl. Più studenti useranno la app Immuni più sarà facile circoscrivere i contatti per eventuali quarantene. Anche per i docenti si procederà con l’attività di tracciamento e la Asl deciderà la strategia più adatta.

SI PUO’ FARE RICREAZIONE A SCUOLA? L’intervallo si farà, bisogna rispettare le regole previste: indossare le mascherine ed evitare assembramenti.

SI FARA’ EDUCAZIONE FISICA? Si farà rispettando il distanziamento di 2 metri e senza usare la mascherina. Ove possibile le attività di educazione fisica verranno svolte all’aperto.

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