La crisi non è più un rischi ma un fatto evidente. Poche piogge, poca acqua, invasi al minimo. Il governo Schifani ha chiesto lo stato di emergenza nazionale per la crisi idrica. Una decisione presa nel corso dell’ultima giunta in conseguenza al lungo periodo di siccità e alla rilevante riduzione delle riserve di acqua in tutta la Sicilia.

Garantire acqua a cittadini, settori agricolo e zootecnico

L’obiettivo del provvedimento, che adesso dovrà essere approvato dal Consiglio dei ministri, è quello di garantire acqua potabile ai cittadini e l’approvvigionamento idrico ai settori agricolo e zootecnico, oltre che alle imprese impegnate nei cantieri nell’Isola.

Sammartino, “Roma faccia presto”

“La giunta regionale ha formalizzato la richiesta di stato di emergenza nazionale per la siccità per garantire acqua potabile ai cittadini e attenuare le sofferenze degli operatori del comparto agricolo. La situazione è estremamente delicata e ne siamo consapevoli, ma siamo altrettanto determinati ad affrontarla come dimostra il lavoro incessante del presidente Schifani” dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino.

“Le previsioni meteorologiche per le prossime settimane e l’arrivo degli anticicloni africani sperimentati già a Pasqua, – aggiunge l’esponente della giunta regionale – non fanno ben sperare per il futuro prossimo. Per quanto riguarda l’agricoltura, il comparto in Sicilia potrebbe subire un tracollo di reddito e occupazione. Rischiamo la compromissione e la perdita definitiva delle colture permanenti (agrumi, frutta, vigne) e la moria diffusa del bestiame, con i conseguenti problemi di ordine sanitario. I danni, stimati dal dipartimento dell’Agricoltura, oscillerebbero tra uno e 2,5 miliardi di euro. Per questo – sottolinea Sammartino – serve una risposta celere da Roma. La dichiarazione di emergenza nazionale ci consentirebbe di mettere in campo misure essenziali per il comparto agricolo: sgravi fiscali e contributivi, moratorie e sospensione di mutui e adempimenti per le imprese del settore agricolo e zootecnico in difficoltà, la sospensione dei contributi di bonifica, considerato che le dighe non hanno l’acqua per irrigare, e la possibilità di attivare le deroghe comunitarie previste per i piani strategici della Pac e i Piani di sviluppo Rurale e dei contributi Inps”.

Schifani, “Siccità in Sicilia sta diventando drammatica”

“La siccità in Sicilia sta diventando drammatica – aveva detto già ieri sera il presidente Renato Schifani – La Regione ha già messo in campo una serie di azioni per mitigare la crisi, aiutando i settori produttivi e limitando i disagi ai cittadini, ma servono anche urgenti interventi statali per operare su reti e sistemi di approvvigionamento idrico e per sensibilizzare i cittadini a un uso più razionale della risorsa. Inoltre, sono necessari sgravi fiscali e contributivi, moratorie e sospensione di adempimenti per le imprese del settore agricolo e zootecnico che sono in gravissima difficoltà”.

La relazione della protezione civile regionale

Una relazione della Protezione civile regionale indica interventi a breve e a medio termine per mitigare la crisi che prevedono la riduzione dei consumi delle utenze idropotabili, interventi sugli invasi, campagne di informazione e sensibilizzazione per il risparmio, interventi per reperire risorse alternative (come dissalatori mobili e navi con moduli dissalativi), acquisto di autobotti e silos per la distribuzione in luoghi pubblici, utilizzo di pozzi e sorgenti, riparazione di reti idriche, ammodernamento degli impianti di dissalazione nei siti dismessi di Porto Empedocle, Paceco-Trapani ed eventualmente anche Gela. Il costo delle azioni a breve termine è di 130 milioni di euro, mentre di quelle a medio termine è di 590 milioni di euro.

Dichiarato nelle scorse settimane stato crisi idrico

La Regione, nelle scorse settimane, aveva già dichiarato lo stato di crisi idrico sia per l’uso potabile che per quello agricolo-zootecnico, nominando anche due commissari. Per i settori produttivi interessati sono state avviate le procedure per provvedimenti per circa 5,5 milioni di euro che prevedono sgravi dai canoni dei consorzi di bonifica e misure di semplificazione amministrativa. È stato costituito anche un Osservatorio regionale sugli utilizzi idrici per monitorare costantemente lo stato degli invasi e delle riserve di acqua.

Intanto si raziona l’acqua

Le riserve disponibili per la distribuzione idrica nelle reti dei 47 comuni affidati in gestione ad Amap, che avevano raggiunto già dall’inizio dell’anno corrente livelli di allerta, non hanno subito miglioramenti per effetto delle modeste precipitazioni che si sono verificate tra fine febbraio e inizi di marzo.

Situazioni di particolare criticità si registrano nei serbatoi Scanzano, Piana degli Albanesi, Poma e Rosamarina in cui si registra una diminuzione dei volumi complessivi superiore al 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Abbassamenti continuano a registrarsi anche nei livelli delle falde idriche sotterranee di tutta la provincia con riduzione delle portate rese da sorgenti e dai pozzi.

Il contatto

La società è in continuo e diretto contatto con il Commissario Delegato per l’Emergenza Idrica nel settore potabile con cui ha condiviso un piano di razionamento delle risorse prelevate dagli invasi che avrà inevitabili conseguenze sulla distribuzione idrica nelle reti dei comuni gestiti. Il piano è una misura necessaria per far in modo che i volumi sin ora immagazzinati possano consentire l’alimentazione delle reti fino alla prossima stagione invernale.

Per quanto riguarda la Città di Palermo, per cui erano già state individuate delle zone in cui sono state operate delle lievi riduzioni di pressione già dalla metà del mese di gennaio, verranno attuate, a partire dal prossimo venerdì 5 aprile, ulteriori e più consistenti riduzioni della portata immessa in rete con conseguenti diminuzioni delle pressioni d’esercizio. Tali misure potranno comportare, in alcuni punti dei distretti interessati, anche l’assenza di erogazione durante gli orari di massimo consumo.

I distretti interessati

Zona nord occidentale

Strasburgo, San Lorenzo-Resuttana, Lazio-Piazza Leoni, San Filippo Neri, Pallavicino, Villaggio Ruffini, Arenella, Vergine Maria, Mondello, Partanna Mondello, Tommaso Natale, Sferracavallo, Cardillo

Zona centrale

Libertà, Borgo Nuovo, Passo di rigano, Perpignano Alto, C.E.P., Borgo Molara, Calatafimi

Zona orientale

Villagrazia, Falsomiele, Galletti-Bandita-Favara

Possibili correzioni alle misure adottate saranno attuate al fine di ridurre al minimo i disagi per le utenze servite e saranno puntualmente pubblicate sul sito www.amapspa.it

Il monitoraggio

L’andamento dei volumi degli invasi e delle portate di pozzi e sorgenti sarà comunque costantemente monitorato anche attraverso l’Autorità di Bacino e il Commissario Delegato per l’Emergenza Idropotabile. Non sono da escludere misure più restrittive, qualora necessarie, in dipendenza delle condizioni che si instaureranno nei prossimi mesi.

Ulteriori misure di contenimento dei consumi potranno pertanto essere gradualmente adottate anche in altre zone della città anche al fine di ridurre al minimo i disagi alle utenze pubbliche e sensibili (scuole, ospedali, cliniche, edifici a valenza pubblica).
La società Amap, scusandosi per gli inevitabili disagi che si verificheranno, invita tutti gli utenti ad un utilizzo consapevole della risorsa, ad evitare gli sprechi e a limitare gli utilizzi dell’acqua non riconducibili a necessità idropotabili ed igienico-sanitarie.
Per quanto nelle proprie competenze, Amap ha altresì avviato una serie di misure, strutturali e non, al fine di mitigare gli effetti della straordinaria stagione siccitosa: acquisizione di nuovi pozzi, attuazione di un piano straordinario di riduzione delle perdite fisiche, lotta agli allacciamenti abusivi e riduzione dei volumi idrici erogati alle utenze extraurbane.

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