L’assessore Razza annuncia: “Si parte dal 23 agosto”

Allarme covid, Regione conferma “Provvedimenti in zona con bassa vaccinazione”

“Il trend di crescita dei casi di soggetti positivi impone, come preannunciato, un provvedimento di contenimento che decorrerà dal 23 agosto. Il tema, come abbiamo sempre detto, non è la ‘zona gialla’ regionale, ma il necessario rallentamento dell’epidemia dove i casi sono crescenti per contagiosità”. E proprio per questo l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, conferma quanto trapelato nei giorni scorsi. Nei comuni in cui esiste una bassa percentuale di vaccinati (al di sotto del 60%) e un alto tasso di contagi si interverrà con delle misure ancora da rendere note.

Non basta incrementare i posti letto

“L’impatto sulla struttura ospedaliera, – aggiunge Razza – con un solo incremento di posti occupati in terapia intensiva, non può essere da solo valutato positivamente. È lecito attendersi ancora una crescita di contagi perché raccoglieremo nei prossimi giorni gli effetti del ferragosto. Nessuno può pensare che si mettano a rischio le persone e le attività economiche. Le zone più a rischio sono quelle con minori vaccinazioni, quindi è là che si deve tempestivamente intervenire”.

I ricoverati quasi tutti non vaccinati

Già nei giorni scorsi un primo passo fu fatto dal governo regionale: ad essere stati attivati dei centri in ognuno dei comuni della Sicilia che hanno un numero di vaccinati inferiore al 60% del campione. Contestualmente cominciò a venir fuori l’ipotesi di trovare delle misure proprio in questi territori per arginare i contagi ed i conseguenti rischi. In questi giorni Ruggero Razza si è più volte soffermato sull’altissima percentuale dei non vaccinati in terapia intensiva: “Oltre il 90% dei ricoveri in terapia intensiva sono di non vaccinati. Lo sforzo che io sto facendo in queste settimane è quello di far comprendere che non c’è antitesi tra il vaccino e la cura”.

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“Vaccino è strumento di prevenzione straordinario”

Aveva anche ribadito l’assessore: “È sbagliato, come tante volte leggiamo anche sui social mettere l’uno contro l’altro le cure domiciliari o la diagnosi contro il vaccino. Il vaccino è uno strumento di prevenzione straordinario: sono convinto che andando incontro ai cittadini, e aumentando ancora di più il rapporto con i medici di medicina generale, potremo riuscire in questo obiettivo, tenuto conto che la Sicilia è la sesta Regione in Italia per il numero complessivo di dosi vaccinali che sono state inoculate”.

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