I dati sono dati e la matematica non è un’opinione. E i dati sul emergenza Covid19  sono importanti se si sta combattendo una guerra subdola con un nemico che ancora adesso uccide e crea gravi problemi di salute.

“I non vaccinati in cima alle statistiche dei ricoveri, delle terapie intensive, dei nuovi contagi e dei decessi. Ascoltateci, lo diciamo per voi e per noi: proteggetevi. Vaccinatevi“. E’ l’appello accorato del commissario per l’emergenza Covid di Palermo Renato Costa.

E per essere più chiari e non lasciare nulla al caso il commissario fornisce delle schede che sono chiarissime. Chi non si vaccina è in cima a tutte le classifiche. Tutte.

Nuovi positivi

Come è abbastanza chiaro nel grafico i non vaccinati di qualunque fascia d’età sono ai primi posti in tutte le categorie tra i nuovi positivi. Certo ci sono anche tra quelli vaccinati e che hanno completato anche il secondo ciclo di vaccino ma gli effetti su quest’ultimi sono certamente meno gravi sulla salute..

 

 

 

 

 

I ricoverati

 

Anche in questo caso la differenza tra non vaccinati e vaccinati è macroscopica. In ogni fascia d’età non c’è davvero gara tra quelli che hanno completato il ciclo di vaccinazioni e i non vaccinati.

Del resto è fondamentale non intasare gli ospedali per consentire ai tanti malati di altre patologie, che sono tanti, di potere ricevere le giuste cure e le giuste attenzioni e trovare finalmente posti letto liberi. Non solo ma riducendo i ricoveri con le nuove direttive non si rischiano nuove chiusure e la Sicilia non rischierebbe, come in queste ultime settimane, di tornare in zona gialla.

Le terapie intensive

 

Anche in questo caso i valori sono a vantaggio di chi si è vaccinato. Come si vede facilmente in terapie intensiva ci vanno con maggiore frequenza i non vaccinati.

E qui che una volta ricoverati in tanti chiedono se sia possibile vaccinarsi. Ma quando si arriva in questi reparti bisogna solo sperare che le cure facciano effetto. La strada per il vaccino doveva essere intrapresa prima, Purtroppo le alte colonne più scure lasciano pochi margini sugli effetti positivi del vaccino nella popolazione.

 

 

I decessi

 

Anche in questo caso non servono molte parole. Fino ai 50 muoiono solo i non vaccinati.

Anche nelle altre fasce d’età quelli qui a rischio sono sempre i non vaccinati.

(Dati Iss aggiornati al 4 agosto. Valori calcolati ogni milione di vaccinati, non vaccinati ecc. Infografica: Ufficio commissario Covid Palermo)

I dati della vaccinazione

In una settimana mezzo milione di giovanissimi tra i 12 e i 19 anni ha completato il ciclo vaccinale.

E altri 275mila hanno fatto la prima dose. Sono ancora i ragazzi, ai quali negli ultimi giorni sono andate il 20% delle dosi somministrate, a spingere la campagna vaccinale e consentire il superamento di altre due soglie simboliche: il 65% di chi ha più di 12 anni è vaccinato, il 70% ha fatto la prima dose.

“È un risultato molto incoraggiante, dobbiamo continuare su questa strada. I vaccini sono lo strumento migliore per aprire una stagione diversa” dice il ministro della Salute Roberto Speranza che poi ringrazia chi “ogni giorno lavora a questo obiettivo in ogni angolo dell’Italia”. Con ancora 4,4 milioni di over 50 che si tengono lontani dalle somministrazioni, non c’è alcun dubbio che siano i ragazzi a far salire i numeri. Soprattutto quelli tra i 12 e i 18 anni.

“Da soli – sottolinea il generale – hanno richiesto negli ultimi giorni oltre il 20% delle dosi, ottenendo così la massima protezione nei confronti del Covid. E’ un grande risultato”. “Sono orgogliosa dei giovani italiani” aggiunge il ministro delle Politiche giovanili Fabiana Dadone. I dati confermano: il 30 luglio erano 2.137.629 i vaccinati tra 12 e 19 anni, il 7 agosto 2.629.607, appunto poco meno di mezzo milione in più in una settimana. La prima dose è stata invece somministrata a oltre 275mila: erano 1.468.087 a fine luglio, sono diventati 1.743.867 sette giorni dopo. Dati incoraggianti, dunque, che si vanno a sommare a quelli delle altre fasce d’età: ad oggi, prosegue Figliuolo, oltre il 91% di chi ha più di ottant’anni è vaccinato con entrambe le dosi.

Nella fascia 70-79 la percentuale è oltre l’86%, in quella 60-69 è oltre l’80% e in quella tra 50 e 59 anni è oltre il 71%. Gli obiettivi del governo per settembre restano dunque quelli già annunciati nei giorni scorsi. Tre, sostanzialmente. Il primo è proprio quello di recuperare i 50-59 enni che ancora non si sono vaccinati: in base all’ultimo report erano oltre 2,2 milioni quelli che non avevano fatto neanche la prima dose, il 23,39% dell’intera platea. Il secondo e il terzo sono invece strettamente connessi alla ripartenza della scuola: dobbiamo “raggiungere – dice Figliuolo – il più gran numero possibile di giovani e di persone che appartengono al settore scolastico e universitario, in modo da favorire la massima sicurezza per le riaperture degli istituti di formazione nel mese di settembre”.

Ad oggi ci sono oltre 3 milioni di giovanissimi su una platea complessiva di poco più di 4,6 milioni che per la ripresa dell’anno scolastico saranno vaccinati: 1.117.056 ha già completato il ciclo e 1.945.129 ha fatto la prima dose. Ne mancano poco meno di 1,6 milioni e sono quelli ai quali mira la campagna di vaccinazione senza prenotazione che partirà dal 16 agosto in tutta Italia, anche se in alcune regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna) già è così da diversi giorni e il Veneto partirà da domani, includendo i giovani fino a 25 anni.

Quanto al personale scolastico, sono 217.870 i prof e il personale non docente che non ha ancora fatto la prima dose, il 14,87% del totale, con 4 regioni – Sicilia, Liguria, Sardegna e Calabria – e la provincia autonoma di Bolzano in cui la percentuale sale sopra il 30%. Per questo è stato introdotto il green pass e per questo il Commissario ha chiesto alle Regioni di fornire entro il 20 agosto “dati univoci che tengano conto del reale andamento della campagna vaccinale” nella scuola e che dovranno indicare, per quanto riguarda la platea, la “tipologia di personale in servizio che è considerato ‘scolastico’ (dirigente, docente, Ata, amministrativo, ecc), distinguendo tra pubblico e privato (paritarie e non)”. Per quanto riguarda invece le somministrazioni, andrà escluso dal conto il personale non in servizio e chiarito il dato di coloro che si sono vaccinati ma non sono stati registrati come appartenenti alla categoria.

Anche in Sicilia, dunque, è “caccia” al personale docente e non docente ed è partita la corsa contro il tempo: l’avvio del nuovo anno scolastico è tra poco più di un mese.

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