La Sicilia ricomincia a bruciare. Sono ben undici i roghi registrati in diverse province dell’isola: uno nel suolo agrigentino, due nel territorio di Caltanissetta, quattro nella provincia di Catania, due in quella di Enna, uno nel palermitano e un altro nel ragusano. Un’emergenza che non lascia ben sperare e che ha coinvolto per la giornata odierna, 10 giugno, il corpo forestale, i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile impegnati a contenere le fiamme.

I roghi nel dettaglio

Gli interventi sono stati tempestivi e in molti casi sono ancora in corso, con squadre a terra e mezzi aerei impegnati nel contenimento dei fronti attivi. I danni a terreni agricoli e aree boschive sono in fase di valutazione. Non si registrano, al momento, feriti o evacuazioni di abitazioni ma l’allerta resta alta.

Nel dettaglio, nella provincia di Catania le fiamme hanno interessato le zone di: Licodia Eubea, nella zona di contrada Marineo; Adrano in contrada Cavalluccio; Caltagirone in contrada Vignitta e Belpasso in contrada Raffo. Nel nisseno: Mazzarino, in contrada Ficari e Santa Caterina Villarmosa in contrada Filo delle Rocche.

Nell’ennese si è intervenuti: Piazza Armerina, nei pressi di Villa romana del casale e Piano Marino, altra zona rurale particolarmente colpita. Poi ancora,  in provincia di Agrigento il fuoco ha interessato la zona di Favara, in contrada Lucia Favara.

Nel ragusano, l’incendio si è sviluppato nel territorio di Vittoria, in contrada Poggio Gerbe, mentre nel palermitano, il rogo è stato segnalato a Belmonte Mezzagno, in contrada Monte Santa Caterina.

Grande caldo, primi incendi di vegetazione nel Palermitano

Nei giorni precedenti si erano registrati i primi incendi: l’8 giugno i vigili del fuoco e forestale sono stati impegnati nella zona di Partinico in contrada Bosco Falconeria e San Carlo. Altri incendi a San Giuseppe Jato in contrada Perciata e a Monreale nella zona dell’Acqua Park. Fiamme anche a Balestrate nella zona dell’autostrada, a Misilmeri e Monte Grifone.