“L’incontro di questa mattina con il Prefetto di Palermo Massimo Mariani è stata una importante occasione di confronto”. Lo dicono il segretario provinciale del Partito Democratico Rosario Filoramo e i consiglieri comunali del capoluogo Rosario Arcoleo, Fabio Giambrone, Giuseppe Lupo e Teresa Piccione.

“Abbiamo rappresentato al Prefetto – proseguono i rappresentanti del Partito Democratico – le nostre preoccupazioni relativamente alle principali emergenze sociali che vive la città, a partire dal tema della sicurezza, chiedendo, al Prefetto, in particolare, di rappresentare al governo nazionale la necessità di potenziare gli organici delle forze dell’ordine, di cui apprezziamo il costante impegno, e di definire una cornice normativa che consenta al comune di Palermo di procedere, nel breve periodo all’assunzione di almeno 100 agenti di polizia municipale. Condividiamo che gli episodi di violenza verificatisi negli ultimi mesi nella nostra città hanno alla radice un grave disagio socio educativo che colpisce soprattutto i giovani. Riteniamo per questo fondamentale che le istituzioni definiscano un piano straordinario di investimenti per le politiche sociali e per la scuola, e chiediamo al Sindaco Roberto Lagalla – concludono i rappresenti del Partito Democratico di Palermo – di garantire il potenziamento dei servizi sociali e delle politiche socio educative già in occasione del prossimo bilancio di previsione 2024/2026”.

Consegnate al prefetto le 500 firme per chiedere maggiore sicurezza

Nei giorni scorsi sono state consegnate al prefetto di Palermo Massimo Mariani le 500 firme raccolte per chiedere maggiore sicurezza nella zona della stazione e della via Oreto. Il tutto è avvenuto nel salone della chiesa di Sant’Antonino. I frati insieme al vice presidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao sono stati i promotori della fiaccolata, della raccolta di firma e dell’incontro avvenuto oggi.

Qui commercianti, residenti, magistrati hanno incontrato il prefetto Mariani e hanno segnalato tutte le criticità presenti nel territorio. La vita invivibile per la presenza di locali aperti fino a tardi. La diffusione della microcriminalità. L’assenza di controlli soprattutto la notte. E la mancanza di presidi nella zona pedonale di via Maqueda dai quattro canti alla stazione.