Non solo mascherine. L’emergenza coronavirus non ferma il traffico di sigarette di contrabbando. L’esigenza dei fumatori, d’altronde, è tale da aver indotto perfino il governo a tenere aperti i tabacchi. E allora perchè non dovrebbero continuare a operare illecitamente anche i contrabbandieri?
Così i Finanzieri del secondo Nucleo Operativo Metropolitano Palermo, nell’ambito di specifici controlli hanno proceduto alla perquisizione di due abitazioni nel quartiere popolare di Brancaccio, procedendo al sequestro di 60 chilogrammi di Tabacchi Lavorati Esteri di varie marche, conservate all’interno di sacchi neri.
In particolare, 36 chili di sigarette si trovavano in un appartamento, dimora di G.G., palermitano di anni 51 con precedenti specifici, che è stato, arrestato in flagranza di reato dai Finanzieri. Nei suoi confronti è stata poi disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Palermo.
Nel secondo appartamento, abitato dal figlio ventiquattrenne del citato G.G., G.A., anch’egli con precedenti, sono stati individuati ulteriori 24 chili di “bionde”. Il giovane è stato quindi denunciato a piede libero.
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