Nel giorno in cui si commemorano le morti sul lavoro a Palermo i sindacati si presentano divisi. Cisl da una parte, Cgil e Uil da un’altra. Questo lo scenario che si prospetta nel giorno della protesta nei cantieri Navali di Palermo dopo la tragedia avvenuta nel giorno della vigilia della festa dell’Immacolata. Un operaio dell’indotto che lavorava in appalto è morto schiacciato durante il suo turno di lavoro all’interno della struttura navale di Palermo. Questa mattina la Cisl in solitario ha deposto una corona di fiori sulla “panchina delle vittime del lavoro” a villa Trabia. Si tratta di uno degli eventi di oggi della protesta per la morte dell’operaio di Fincantieri.

Numeri allarmanti

I numeri dell’Inail parlano chiaro: nei sei mesi di quest’anno hanno superato quota 6.200 le denunce di infortunio a Palermo. Il doppio circa del 2022 quando furono 3.970. Tredici gli incidenti mortali mentre le denunce per malattie professionali, circa 170, mantengono un trend costante rispetto allo scorso anno.

“Battaglia a cui dare concretezza”

La Cisl parla di una battaglia sui temi della sicurezza a cui però si deve cominciare a dare concretezza. “Ogni persona che muore sul lavoro – ha detto Leonardo La Piana, segretario della Cisl Palermo Trapani – è una sconfitta per tutto il sistema.  La problematica è complessa, riguarda tutti. Riguarda il tema sulla sicurezza che viene visto troppo spesso come un costo e non un investimento. Servono più controlli e ispezioni, più sensibilizzazioni. Ma anche i nostri lavoratori devono saper dire ‘no’ quando si prospettano modalità di lavoro che non sono compatibili con gli elementi della sicurezza”.

La divisione

C’è una profonda divisione tra i sindacati. Non tanto sul tema della sicurezza ma il nodo appare politico e di modalità. Cgil e Uil, infatti, annunciano che, in occasione della protesta per la sicurezza, si affronteranno anche i temi “dello sciopero generale regionale di 4 ore”. In programma una manifestazione di Cgil e Uil di Palermo che si terrà martedì 13 contro la manovra del governo nazionale. Uno sciopero, quello del 13, al quale non partecipa proprio la Cisl e l’aver messo insieme le due vertenze ha causato la spaccatura anche sulla Sicurezza.

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