Divieto di dimora per il sindaco di Giardinello Antonino De Luca, un ex finanziere condannato per favoreggiamento alla mafia e un dipendente comunale di un altro comune.
Gli indagati sono accusati a vario titolo dei reati di corruzione per l’esercizio della funzione, falsità materiale e ideologica commessa da pubblici ufficiali, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Ad eseguire l’ordinanza del gip i carabinieri della compagnia di Partinico, su delega della procura guidata da Maurizio De Lucia.
Gli indagati: il sindaco, l’ex finanziere, l’impiegato comunale e il vigile
Per il sindaco e l’impiegato comunale è scattato il divieto di dimora nel comune di residenza mentre per l’ex finanziere il divieto di dimora nell’intera provincia. Nell’indagine è indagato anche un agente della polizia municipale del comune di Giardinello non destinatario di misure.
Gli indagati nell’inchiesta che vede coinvolto il sindaco di Giardinello Antonino De Luca sono l’ex maresciallo della guardia di finanza in servizio alla Dia Giuseppe Ciuro, coinvolto nell’inchiesta sulle cosiddette talpe alla direzione distrettuale antimafia che vide indagato e condannato anche l’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro.
Ciuro fu su condannato e contò una condanna a 4 anni e 8 mesi. Insieme a loro anche il dipendente del Comune di Montelepre Andrea Caruso.
La pratica per l’ex finanziere condannato per favoreggiamento
L’attività investigativa è stata avviata a gennaio 2020 e condotta fino al mese di giugno dello scorso anno. Grazie ad intercettazioni sono state riscontrare anomalie per l’iter di una pratica amministrativa che sarebbe stata gestita secondo logiche clientelari e lontane dal perseguimento dell’interesse pubblico. Sono due gli episodi finiti al centro dell’inchiesta.
Nel primo il sindaco di Giardinello il sindaco avrebbe istigato l’agente di polizia municipale a redigere un falso verbale di accertamento per iscrizione anagrafica, per consentire a un suo conoscente, ex finanziere e condannato in via definitiva per i reati di favoreggiamento aggravato in favore dell’associazione mafiosa e rivelazione di segreto di ufficio, l’accoglimento di un’istanza indirizzata all’ufficio di sorveglianza del tribunale di Palermo, per ottenere la remissione del debito giudiziario per oltre 200.000 euro.
L’ex finanziere, destinatario del divieto di dimora nell’intera provincia, avrebbe prodotto una falsa attestazione di trasferimento di dimora da un comune all’altro, e una dichiarazione di formazione di un nuovo nucleo familiare a reddito zero, circostanza che avrebbe determinato un danno per il Ministero della Giustizia, visto che ha grazie alla prativa ha ottenuto la remissione del suddetto debito. Il gip nel provvedimento ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per oltre 200.000 euro.
L’accordo politico con un dipendente comunale
Nell’indagine al sindaco di Giardinello Antonino De Luca viene contestato un secondo episodio. Secondo i carabinieri, coordinati dalla procura, il primo cittadino avrebbe ottenuto l’appoggio politico grazie ad un dipendente del comune di Montelepre che aveva una sua parente nel consiglio comunale di Giardinello.
L’accordo prevedeva che il sindaco De Luca avrebbe stipulato con il dipendente comunale una convenzione per 18 mesi per fare lavorare l’impiegato comunale per alcune ore la settimana anche nel Comune di Giardinello. Alla fine dei 18 mesi il dipendente avrebbe ottenuto a Montelepre con un contratto a tempo pieno e un conseguente aumento retributivo.
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