Le città siciliane affondano nella classifica della qualità della vita e riescono anche a fare peggio dell’anno precedente. Sono impietosi i risultati per il 2021 dell’indagine annuale del Sole 24 Ore relativa alla Qualità della vita nelle province italiane con la classifica delle città in cui si vive meglio pubblicata sul Sole 24 Ore di oggi. 

La foto impietosa del Sud e della Sicilia

L’indagine, come ogni anno, scatta una fotografia del Paese attraverso 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. I risultati dell’indagine evidenziano che tra le prime dieci province, sette sono del Nord-Est mentre su novanta indicatori le ultime posizioni sono popolate in ben 57 casi da province del Sud o delle Isole.

Trapani la peggiore

Tra le siciliane, ultima è Trapani che finisce al 105esimo posto nella classifica pubblicata sul Sole 24 Ore. Catania è 102esima mentre Siracusa occupa la posizione numero 98. Palermo è al 95esimo posto ed Enna al 92esimo posto. Meglio ma sempre agli ultimi posti Ragusa (87) e Agrigento (84). Sono novanta gli indicatori per fotografare i livelli di benessere della popolazione italiana. Novanta statistiche aggiornate che misurano, con un dettaglio provinciale, quali sono le aree dove si vive meglio e dove si concentrano i maggiori divari.Anche quest’anno l’indagine della Qualità della vita del Sole 24 Ore documenta i progressi fatti nell’ultimo anno e mette in luce le fragilità dei territori, da nord a sud. Ed è il Sud a continuare a soffrire di questo divario. Un dato che fa riflettere è quello della qualità della vita delle donne.

Palermo città poco a misura di donna

Palermo è 86esima nella speciale classifica stilata dal quotidiano economico. La classifica comprende la speranza di vita, tasso di occupazione giovanile, performance sportive e percentuale di amministratori comunali donna. Nella classifica fa peggio Caltanissetta, che  è ultima ma un po’ tutte le province siciliane soffrono. A penalizzare il Sud sono pressoché tutti i sottoindicatori che riguardano l’occupazione e la retribuzione femminile. Qualche esempio: a Caltanissetta la media delle donne occupate supera di poco le 22 su 100, mentre la differenza tra il tasso di occupazione maschile e femminile è del 38,6 per cento; a Siracusa la retribuzione media annua delle donne lavoratrici dipendenti è del 45% inferiore alla media maschile, complice probabilmente la maggiore incidenza di contratti part time.

Situazione allarmante

“Una posizione che rispecchia una situazione allarmante per la nostra provincia, soprattutto se si prende in considerazione il dato per noi più preoccupante, ovvero quello relativo al lavoro, che vede il nostro territorio piazzarsi al 99esimo posto, uno in meno rispetto all’anno precedente”.  Il segretario generale della Uil Trapani Eugenio Tumbarello commenta così la classifica annuale sulla vivibilità e sulla qualità della vita pubblicata oggi dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore che vede la provincia di Trapani scendere al 105esimo posto, facendo quattro passi indietro rispetto allo scorso anno, e piazzandosi al terzultimo posto tra le 107 provincie italiane, appena prima di Foggia e Crotone, ultima dunque anche tra le province siciliane.