• Parte il toto sottosegretari siciliani per il governo Draghi
  • Chi sale e chi scende nelle quotazioni
  • Ma da Roma arriva lo stop: prima la fiducia
  • Troppi non significherebbe anche meno posti

Stop alla corsa per i sottosegretari del governo Draghi. Mentre in Sicilia impazza il toto nomine e parte l’altalena del chi sale e chi scende nelle possibilità di essere nominato, la maggioranza neo costituita frena tutto e tutti.

Le regole per la divisione dei posti da vice ministro e sottosegretario

Al momento è impossibile fare i conti su quanti posti spettano a ciascun partito della nuova maggioranza allargata. Per fare la divisione la nuova coalizione trasversale di governo ha deciso, appena qualche ora fa, che prima bisogna passare dalle Camere e solo dopo procedere con i numeri. In pratica il criterio è abbastanza stringente: vice ministri e sottosegretari saranno assegnati in base ai voti che ciascun partito darà al governo Draghi. Insomma più voti di fiducia uguale più posti; maggior dissenso e proteste, meno posti.

L’ipotesi Lagalla rischia di sgonfiarsi

Alla luce di questo criterio rischia di sgonfiarsi l’ipotesi di Roberto Lagalla sottosegretario. Allo stato dell’arte l’assessore regionale all’Istruzione non avrebbe un partito di riferimento nella maggioranza nazionale che possa indicarlo o farsi carico della sua ‘quota’ in sede di nomina. Per questo l’indicazione del ministro Messa rischia di non avere seguito per questioni pratico-politiche.

I nomi nuovi

Francesco Scoma e Carmelo Miceli fra gli uomini, Barbara Floridia, Gabriella Giammanco, Stefania Prestigiacomo, Giusi Bartolozzi, Teresa Piccione fra le donne. Sono i nomi nuovi che circolano, incontrollati, per la formazione della pattuglia di sottosegretari e viceministri siciliani.

Ma il primo tema sarà la collocazione di ministri e vice ministri non riconfermati. Nello specifico il tema è legato a due nomi: Peppe Provenzano nel Pd e Giancarlo Cancelleri nei 5 stelle ferma restando la riconferma di Manlio Di Stefano.

Francesco Scoma

Un nome forte in casa Italia Viva potrebbe essere proprio quello di Francesco Scoma. Questo perché la partita a Palermo non si ferma alla scelta dei sottosegretari ma si incrocia con la partita per le amministrative in città e le regionali, entrambe in arrivo nel 2022 che sembra lontano ma non lo è poi tanto. Scoma già circola fra i possibili candidati a sindaco. Lui si schernisce ma in tanti pensano che sarebbe un buon candidato. Un posto da sottosegretario oggi potrebbe tirargli la volata. Certo c’è anche l’eventualità che Italia Viva voglia puntare su una donna e in questo caso si rivolgerebbe al catanese.

Gli scontenti e le candidature, da Provenzano a Cancelleri

Fra i 5 stelle è probabile che Cancelleri non abbia più un ruolo attivo nel governo visto che per lui si parla di una sorta di arretramento da viceministro a sottosegretario alle infrastrutture. Non certo una bocciatura del suo operato ma un tema di equilibri politici visto che l’area Di Maio ha già ottenuto la conferma dello stesso Di Maio e dunque potrebbe dover cedere terreno. In questo caso Cancelleri potrebbe scegliere di concentrarsi sull’avvio della campagna per la candidatura a presidente della Regione, la terza, cosa della quale già parlano in tanti considerandola la volta buona. Lo stesso ragionamento vale per il Pd Giuseppe Provenzano. Anche lui non accetterebbe un arretramento a vice ministro dello sviluppo economico e potrebbe puntare da subito alla candidatura alla presidenza della Regione.

Gli arrivi Pd: Carmelo Miceli

Al posto di Provenzano potrebbe toccare all’ex segretario palermitano del Pd Carmelo Miceli. Se dovesse essere donna si potrebbe puntare su Teresa Piccione ma i siciliani non sono entusiasti di questa eventualità.

Gli arrivi 5S: Trizzino e Floridia

In casa 5 stelle salgono le quotazioni di Giorgio Trizzino e di una donna: Barbara Floridia; scendono, invece, quelle di Steni Di Piazza mentre viene data per probabile la conferma di Manlio Di Stefano. Anche qui molto dipenderà dai numeri che i 5 stelle riusciranno ad ottenere dopo il voto di fiducia.

In casa Forza Italia si vuole dare uno schiaffo al Pd senza ministri donna e si propongono solo esponenti del gentil sesso. Così toccherà ad una fra Gabriella Giammanco, Stefania Prestigiacomo e Giusi Bartolozzi. Chi delle tre dipenderà da quale area degli azzurri avrà la precedenza visto che si tratta di esponenti di diverse correnti.

Al momento non sembra che dalla Sicilia partano né leghisti né esponenti di Leu per il governo Draghi. Ma tutto, comunque, è ancora in divenire.

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