Auto che sfrecciano dalla mattina alla sera da Ciaculli verso Belmonte Mezzagno e viceversa. Peccato che quella strada è chiusa al traffico da oltre due anni. Scoppia il caso sulla SP37, strada sulla quale vige lo stop alla viabilità a causa di una frana verificatasi sul costone della montagna nei pressi di una galleria. Sulla provinciale si attendono due interventi organici, uno di competenza della Regione Siciliana e l’altro che rientra nell’alveo delle opere che dovrà eseguire la Città Metropolitana di Palermo. Costo complessivo dell’operazione circa dieci milioni di euro. L’iter burocratico sta procedendo, ma per l’avvio del primo cantiere bisognerà attendere ancora qualche mese. Intanto però, qualcuno ha deciso di arrangiarsi.
Via vai di auto su strada chiusa al traffico
Sulla SP 37 infatti, sono stati rimossi i dissuasori che precludavano il passaggio veicolare. Fatto che ha consentito un continuo via vai su una strada che, almeno sulla carta, dovrebbe essere chiusa al traffico. “Hanno spostato i new jersey in cemento – dichiara un residente, il quale denuncia problemi sotto il profilo della sicurezza stradale -. L’altra sera stavo uscendo di casa con mio figlio. Un’auto mi ha sfrecciato praticamente accanto passando ad alta velocità. Fatto simile a quello che è accaduto a mia moglie questa mattina. E’ pericoloso. Corrono come i pazzi“.
Dalla Città Metropolitana fanno sapere che la strada è ufficialmente chiusa al traffico. Ma nonostante i numerosi interventi di ripristino delle barriere, gli abusivi continuano a rimuoverle. Fatto per il quale dagli uffici di Palazzo Comitini fanno sapere che “aumenteranno i controlli della polizia metropolitana e di altre forze dell’ordine”. Ma oltre al tema della viabilità, c’è quello della discarica a cielo aperto che, periodicamente, si forma in zona. Una catasta di rifiuti lunga diverse decine di metri e posto, quasi ironicamente, accanto ad un cartello che segnala la presenza di telecamere. Un ammasso di spazzatura nella quale, purtroppo, si trovano anche diversi rifiuti speciali.
Finanziati i due interventi per la SP 37
Sono due i progetti che attendevano i finanziamenti necessari. Sul primo interverrà la Regione Siciliana, attraverso gli Uffici contro il Dissesto Idrogeologico. Le opere prevedono la messa in sicurezza del costone franato a novembre 2021. Fatto per il quale è stato già realizzato il progetto da parte dei tecnici incaricati dalla Città Metropolitana e dal costo complessivo di 6,8 milioni di euro. Lavori che, insieme a quelli sull’asse Vergine Maria – Addaura di Monte Pellegrino, rientrano nel piano di rimodulazione della spesa relativa alla mitigazione del rischi idrogeologico. Elenco nel qual sono previste 24 opere e le risorse disponibili ammontano a oltre 61 milioni di euro.
Sull’altro fronte, ovvero quello della manutenzione della sede stradale e della relativa galleria, sarà la Città Metropolitana di Palermo a mettere in campo le risorse necessarie. Il progetto si basa su un preventivo di spesa da poco meno di 3,6 milioni di euro. Risorse che sono state trovate nelle quote d’avanzo di amministrazione. Ad avallare l’intervento è arrivata anche una variazione di bilancio autorizzata dall’Assemblea dei Sindaci nel mese di novembre. In seguito, si è proceduto al bando di gara sul quale si attende la relativa assegnazione dei lavori che, secondo le previsioni, saranno realizzati in dodici mesi.
Strada chiusa dal novembre 2021
L’epopea della SP 37 inizia a novembre 2021 quando la suddetta strada è stata chiusa a causa di una frana. Da allora, la via di collegamento diretto fra il quartiere di Ciaculli e il comune di Misilmeri non ha mai riaperto i battenti. Qualcuno, stanco della chiusura, aveva perfino rimosso i new jersey posti sulla carreggiata. Barriere poi riposizionate prontamente dalle autorità locali. Sul luogo sono stati eseguiti dei controlli attraverso l’utilizzo dei droni. Fatto che ha permesso di avviare l’iter per l’intervento di messa in sicurezza.
Due gli incarichi attribuiti ad altrettanti ingegneri. Con riguardo al consolidamento del costone roccioso, l’ex Provincia ha scelto l’ingegnere Fabio Cafiso, con un impegno di spesa da circa 48.000 euro. Relativamente alla messa in sicurezza della galleria è stato coinvolto invece l’ingegnere Ivan Torretta, con una spesa complessiva da 146.000 euro. Ad oggi però i progetti non sono stati tramutati in realtà, con la strada che quindi rimane chiusa, trasformata in discarica in attesa che si inizino i lavori per rimetterla in funzione.
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