Sono state rinviate a giudizio sette persone accusate di peculato nell’inchiesta sulle “spese pazze” dell’Amia, l’ex azienda municipale della raccolta dei rifiuti a Palermo. Davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo, dal 3 ottobre prossimo, si svolgerà il processo a Lorenzo Lunardo, Paola Barbasso Gattuso, Arrigo Bellinazzo e Daniele Saviotti , Giuseppe Giambelluca, Massimiliano Gibilaro e Salvatore Muratore.

Sarà trattata da Caltanissetta la posizione dei vertici dell’Amia Enzo Galioto, Orazio Colimberti, Giuseppe La Rosa, Angelo Canzoneri perché un co-indagato, Tommaso Scanio, è stato vice procuratore onorario a Palermo.

L’indagine, che finora ha portato a tre processi, ha fatto emergere gli sprechi compiuti nella gestione dell’azienda. In questo caso sono sotto la lente di ingrandimento della Procura venti viaggi negli Emirati arabi, con relative spese pagate dall’azienda.

Secondo gli inquirenti, fra il 2005 e il 2007 furono sperperati quasi 720 mila euro. Fra rimborsi, il nucleo di polizia tributaria della Finanza ha trovato cene sontuose e alberghi a cinque stelle.