La fascia tricolore inizia a diventare un peso insostenibile per i sindaci dei 391 comuni siciliani, alle prese con una drammatica crisi finanziaria e strutturale. L’Sos arriva all’assemblea Anci Sicilia di Palermo.
Amenta, “carenza di personale e vincoli finanziari stringenti, così comuni vanno ko”
“179 comuni commissariati dalla Regione siciliana perché non hanno approvato il bilancio sono dati che fanno veramente paura. Ma come tutti sanno i Comuni sono l’ultimo anello di una macchina che non funziona e qualcuno fa confusione pensando di risolvere il problema con i commissariamenti. La radice di questa crisi è a monte, nelle strutture sovracomunali, dallo Stato alla Regione”, è quanto sostiene il presidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta.
C’è aria di polemica tra Comuni e Regione? Gli argomenti che creano tensione sono sempre gli stessi: vincoli finanziari stringenti, carenza di personale e impossibilità di garantire i servizi essenziali ai cittadini, dagli asii nido, alla sicurezza urbana. Serve un patto nazionale e regionale per salvare i comuni dal dissesto.
Amenta ha approfondito le criticità: “c’è carenza di personale . In dieci anni abbiamo avuto un calo del 40% nei comuni sul fronte della forza lavoro. Alcuni dipendenti sono ex precari con qualifiche modeste. Ci troviamo ad affrontare una stagione così importante con la necessità di gestire tutti i fondi extracomunali ed europei avendo pochi soldi e poco personale per la progettazione. Bisogna concentrarsi sull’obiettivo finale. Basti pensare agli asili nido. Affrontiamo tutte le difficoltà per costruirli, salvo poi non avere i soldi per gestirli. E pensare di chiedere 700 euro a famiglia per iscrivere i propri figli oggi non è possibile”.
Corte dei Conti, “serve riforma testo unico Enti Locali”
Lo scenario apocalittico disegnato dall’Anci viene nei fatti confermato dal presidente della Sezione Sicilia della Corte dei Conti, Salvatore Pilato che sottolinea la necessità di riforme. Da un lato, Pilato ricorda che – grazie anche alla collaborazione con Anci Sicilia – “abbiamo svolto un monitoraggio finanziario molto attento e profondo sulle condizioni di fragilità finanziaria dei comuni”. D’altro canto, però, Pilato rimarca l’urgenza di un approccio legislativo non più differibile: “Il Parlamento nazionale è impegnato in binari di lavoro che non comprendono le problematiche degli enti locali. Quando ci troviamo di fronte a un problema strutturale dobbiamo fare un passo indietro. E’ necessario, perciò, mettere mano al testo unico sugli Enti Locali”. Per il magistrato contabile, c’è anche da riflettere sui rapporti complicati e spesso critici dei comuni con le loro società partecipate.
I lavori dell’assise sono stati aperti dal padrone di casa, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: il primo cittadino del capoluogo siciliano ha sottolineato le difficoltà degli amministratori ad erogare servizi alle comunità, ricordando i limiti imposti dal fondo crediti di dubbia esigibilità.
Messina, “Regione fa sempre sua parte ma Comuni vanno amministrati meglio”
Ai lavori dell’Anci è intervenuto l’assessore regionale alle Autonomie Locali, Andrea Messina. L’esponente del governo Schifani, in modalità carota e bastone ha invitato i comuni siciliani a fare ordine e amministrare meglio, ricordando però come “La Regione ha sempre raccolto le grida d’allarme provenienti dai comuni. Bisogna analizzare le esigenze e le difficoltà. La nostra presenza testimonia la nostra vicinanza alle realtà del territorio, la volontà di mettere a disposizione le risorse necessarie e di farlo nel minor tempo possibile.
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