Sono stati stabilizzati dalla Fondazione Giglio di Cefalù 21 giovani infermieri in servizio da oltre 6 mesi in vari reparti dell’ospedale.

I contratti a tempo indeterminato sono stati firmati, stamani, con il presidente Giovanni Albano alla presenza del direttore amministrativo Gianluca Galati, al responsabile dell’area risorse umane Salvatore Greco e alla responsabile del servizio infermieristico Stefania Vara.

Albano “Tutte risorse che hanno dimostrato ottime capacità”

“Sono tutte risorse che hanno dimostrato in questi mesi di attività – ha detto Albano – ottime capacità professionali e che abbiamo ritenuto di stabilizzare per consolidare la loro presenza all’interno della nostra organizzazione e per dare a questi giovani infermieri la possibilità di costruirsi il futuro”.

Gli infermieri stabilizzati provengono da diversi centri della Sicilia ed hanno una media di età tra i 25 e i 32 anni. Al Giglio hanno prestato servizio in cardiologia, riabilitazione e risveglio, endoscopia digestiva, terapia intensiva e pronto soccorso.

Al Giglio un braccialetto per i pazienti per migliorare tempi clinici e di degenza

Un braccialetto elettronico dotato di sensore bluetooth verrà posto al polso di tutti i pazienti delle aree chirurgiche della Fondazione Giglio per monitorare i percorsi e i tempi clinici dal reparto di degenza alla sala operatoria sino al ritorno in corsia.

Il progetto è stato realizzato dall’azienda TapMyLife di Bergamo ed è stato presentato, ad inizio febbraio dal project manager Matteo Zuliani. Il primo reparto in cui sarà introdotto il braccialetto bluetooth è l’ortopedia e da marzo sarà esteso a tutte le aree chirurgiche.

La tecnologia a supporto del paziente

“Uno strumento tecnologico che ci consentirà – spiega il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – di efficientare i percorsi del paziente, di ridurre i tempi di attesa e di organizzare al meglio la logistica del blocco operatorio”. “Non solo, ha poi aggiunto il responsabile del controllo di gestione Rosario Curcio: “il sistema permette di alimentare automaticamente il registro orario di sala operatoria digitale, che verrà integrato, per i dati non rilevabili, attraverso gli schermi touch già presenti in sala. Verrà eliminato il registro cartaceo”

Un’app per cellulari

Un ulteriore implementazione favorirà il rapporto con i familiari attraverso un’applicazione per i telefonini da cui è possibile accedere ad informazioni calmierate e ricevere una notifica con l’inizio e la fine della procedura chirurgica. “La digitalizzazione dell’istituto – ha concluso il presidente Albano – è stato sin dall’inizio un obiettivo di questo management siamo partiti dall’introduzione del “ris pacs” per la radiologia, al rinnovo di tutta l’infrastruttura software e concluderemo questo percorso con la cartella clinica elettronica. Oggi possiamo dire di conoscere in tempo reale e costantemente cosa avviene in sala operatoria e assumere delle decisioni su dati certi”.