E’ una corsa contro il tempo, quella degli organizzatori, per trovare tutte le attrezzature necessarie a garantire il regolare svolgimento dei campionati italiani silver di atletica leggera, in programma allo stadio delle Palme il 18 e 19 settembre prossimi. L’impianto del capoluogo siciliano presenta una mancanza atavica di attrezzature sportive, anche quelle più elementari. Un elemento di criticità che aveva portato l’Amministrazione comunale a bandire delle gare per assegnare l’appalto.
Appelli alle aziende andati a vuoto per bene tre volte, nonostante l’allocazione di 35.000 euro da parte dell’Amministrazione comunale. Così, l’organizzazione ha dovuto ricorrere ad una strategia diversa, investendo fondi propri e cercando la collaborazione, poi trovata, di altri impianti ed associazioni. Tra queste anche il Cus Palermo, che ha garantito la possibilità di svolgimento della gara di salto in alto nell’impianto di via Altafonte. Ciò a causa della mancanza della pedana nella struttura di viale del Fante.
La situazione allo stadio delle Palme
A commentare lo stato attuale della situazione è Salvatore Gebbia, presidente della Fidal Sicilia. “Alcune attrezzature le abbiamo acquistate noi come organizzazione, mentre altri elementi stanno arrivando da altri impianti. La gara di salto in alto si svolgerà, come soluzione alternativa, al Cus. I trasferimenti, dallo stadio delle Palme a via Altofonte, sarà a carico nostro. Gli ostacoli arriveranno da Messina, altro materiale arriverà dal Cus e dai campi vicini”.
L’organizzatore declina poi le varie fasi che porteranno ai campionati di atletica. “Per il futuro rimane il problema dell’attrezzatura, anche se credo che ci sia l’intenzione, da parte del Comune, di acquistarla. Ciò con più tranquillità e con più opportunità di contattare le aziende. Alcuni elementi li abbiamo comprati noi, quindi la cifra da spendere sarà ridotta. Le attrezzature arriveranno la prossima settimana. Faremo la conferenza stampa il 17, mentre le squadre arriveranno fra giovedì e venerdì. Sabato mattina faremo le riunioni tecniche e, nel pomeriggio, partiremo con l’evento. Di corsa, ma stiamo riuscendo a realizzare l’evento”.
Bertolino (Italia Viva): “Amministrazione in ritardo”
Palermo era già stata designata come sede della kermesse a fine 2019, ma a causa della pandemia la finale è stata rinviata di un anno. Tempo che però non è stato sfruttato a dovere, costringendo l’organizzazione a salti mortali per chiudere la macchina organizzativa. Ritardi su cui punta il dito il presidente della V Commissione Francesco Bertolino.
“Questa è la dimostrazione che l’Amministrazione si è mossa in ritardo e in maniera inadeguata. Tant’è che se non fosse per iniziative degli organizzatori e di privati, che si stanno mettendo a disposizione, non saremmo pronti per la data dell’evento”. Il consigliere di Italia Viva allarga poi lo spettro della visione, sottolineando la necessità di potenziare il parco attrezzi e pedane per il prosieguo delle attività. “Bisognare guardare al tema del futuro, ovvero che lo stadio delle Palme rimarrà privo delle attrezzature per potere svolgere allenamenti e gare”.
Bandi per l’attrezzatira andati a vuoto
Ed è stato proprio l’assessore allo Sport del Comune di Palermo Paolo Petralia Camassa, a ribadire qualche giorno fa le varie fasi della vicenda. “Abbiamo fatto tre gare ma sono andate a vuoto, con i soldi dal bilancio per acquistare l’attrezzatura. Nella prima vi erano 5 ditte, nella seconda e nella terza 15. Ma le ditte non hanno risposto. Con Gebbia, la FIDAL e l’ASD ci siamo organizzati per solidarizzare con alcune realtà sportive per farci prestare alcuni attrezzatura. La manifestazione comunque si farà, ci siamo mobilitati tutti“.
Certamente lo stadio delle Palme ha vissuto giorni decisamente migliori. A certificarlo i diversi sopralluoghi della V Commissione Sport del Comune di Palermo. In uno di questi, eseguito il 29 giugno, è emersa uno generale stato di incuria dell’impianto. Nel retro di uno dei magazzini, i consiglieri hanno addirittua rintracciato la presenza di un orto abusivo, coltivato da ignoti all’insaputa dell’Amministrazione. Successivamente ci sono stati altri momenti ispettivi, ma la situazione non è cambiata.
Un elemento che stona rispetto ad un anno nel quale l’atletica italiana ha regalato grandissime emozioni alle Olimpiadi di Tokyo. Momento in cui si dovrebbe fare della promozione sportiva un must, ma in cui invece si deve fare i conti con la mancanza di programmazione e con problemi burocratici che frenano, di conseguenza, le speranze di giovani atleti a caccia di impianti all’altezza delle proprie possibilità.
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