“Lo Stato centrale e le Regioni tutte devono costituirsi parte civile quando sono toccate da processi per reati di mafia e corruzione”. A dirlo è il deputato siciliano Riccardo Nuti, che ha presentato, a riguardo, una proposta di legge, ribattezzata ad hoc “Chiediamo i soldi alla mafia”.

“Coloro che si macchiano di tali delitti – sottolinea Nuti – oltre a causare evidenti danni economico-finanziari, arrecano un enorme danno d’immagine allo Stato e vanificano gli sforzi e le risorse spese in prevenzione e contrasto del fenomeno mafioso, ma soprattutto questi soggetti contribuiscono ad alimentare e rinvigorire un sistema criminale che trova la propria ragion d’essere nel collasso delle istituzioni e del buon funzionamento della democrazia stessa. È arrivato il momento di dire basta”.

“Al di là di polemiche e sterili attacchi – continua il parlamentare siciliano – abbiamo portato a compimento un progetto iniziato nel gennaio del 2008, quando, come Meet Up ‘Il Grillo di Palermo’, riuscimmo ad avanzare questa proposta di legge all’Assemblea Regionale Siciliana, riuscendo nell’impresa di vedere approvata una norma in tal senso nella Finanziaria di quell’anno. Oggi si chiude questo percorso e la proposta approda finalmente in Parlamento, ampliata ed arricchita, dato che sono stati aggiunti anche i reati relativi alla corruzione, essendo questa il braccio esecutivo delle criminalità organizzate”.

“Si tratta di una legge – conclude Nuti – più attuale che mai, dato che soltanto pochi giorni fa la Regione Sicilia ha deciso di non costituirsi parte civile nel procedimento contro un funzionario che ha ammesso di aver ricevuto denaro in cambio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Ora la legge è depositata. Spetterà ai partiti calendarizzarla e votarla. Il tempo degli annunci è finito: finalmente vedremo da che parte stanno le altre forze politiche quando si parla di mafia e corruzione”.