Non c’è più limite agli stipendi che potranno essere elargiti ai dirigenti delle società partecipate della Regione siciliana. Con un colpo di mano il Parlamento regionale siciliano ha cancellato i tetti stipendiali approfittando di un emendamento che tendeva, invece, ad abbassarli.

E’ successo durante la trattazione dell’articolo 72 della legge di stabilità che al comma 1 introduceva un tetto da 118 mila euro per gli stipendi dei dirigenti delle società partecipate a al comma 2 imponeva la revisione entro 30 giorni di tutti i contratti in essere all’entrata in vigore della legge con compensi superiori.

Il governo è, però, andato sotto a voto segreto ed è stato così approvato un emendamento dei 5 stelle che abbassava a 79,200 euro questo limite equiparandolo all’indennità annua di un deputato regionale.

ma pagare ai dirigentid elle partecipate stipendi al massimo pari a quelli dei deputati non è sembrato sufficiente alla maggioranza che per rimediare all’ennesima sconfitta d’aula ha, dunque, bocciato l’intero articolo cassando del tutto l’imposizione di tetti.

Alla fine 32 i voti a favore, 38 i contrari. Salta dunque l’introduzione del ‘tetto’ per gli stipendi di dipendenti e dirigenti degli “enti sottoposti a controllo e vigilanza della Regione, delle società a totale o maggioritaria partecipazione della Regione nonché degli enti che, a qualunque titolo, ricevono trasferimenti o contributi a carico del bilancio della Regione.

I contratti in essere restano immutati e per quelli in scadenza e di nuova nomina non ci sarà limite allo stipendio da concordare

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