“Mi sembra veramente fuori luogo la messa in scena sulla legge elettorale per gli enti locali posta in essere dai grillini, che paventano chissà quale attentato nei loro confronti. Evitino di strumentalizzare con sbocchi demagogici la realtà dei fatti”.

A parlare è Marco Falcone capogruppo di Forza Italia all’Ars all’indomani dell’emendamento burla dei 5 stelle che chiedevano, per legge, di vietare di votare per loro. Una chiara provocazione per indicare come l’intera norma fosse stata concepita per contrastare l’avanzata elettorale del movimento e non per pensare alla Sicilia.

E su questa provocazione scoppia la lita fra le opposizioni in Parlamento regionale,. Forza Italia non ci sta  Falcone racconta i retroscena “per fare chiarezza è utile raccontare i fatti. Lunedì pomeriggio ho ricevuto una lunga telefonata dall’onorevole Cancelleri, con la quale il capogruppo grillino mi chiedeva di desistere da eventuali norme non concordate. Ho dato la mia parola, ovviamente mantenuta, che Forza Italia non avrebbe fatto alcuna forzatura per fare norme contro qualcuno, e che la legge elettorale sarebbe passata in questa sessione estiva solo se vi fosse stata anche la loro condivisione. Diversamente, così come poi avvenuto, avremmo rinviato la riforma della legge per gli enti locali”.

Gli azzurri rivendicano, poi, la primogenitura della norma così come oggi piace al movimento 5 stelle. “I grillini sanno bene che laddove mettono candidati credibili possono vincere, come avvenuto a Favara, Alcamo, Porto Empedocle – dice il commissario di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Micciche’ –, mentre in tanti altri casi, come Caltagirone, Giarre, Vittoria, dove non hanno avuto una proposta politica adeguata, sono stati inesistenti già al primo turno. Infine, per quanto ci riguarda, la proposta articolata dal Movimento 5 Stelle del turno secco a condizione che si raggiunga il 35%, è sostanzialmente la nostra idea, mitigata con la fissazione di una percentuale. Ciò significa che Forza Italia si contraddistingue ancora una volta per la serietà delle sue proposte”.

E alla fine arrivano anche le proposte di modifica del Pd che vanno in direzione contraria e puntano a scavalcare le resistenze e fare ugualmente la legge: “Il nostro obiettivo è approvare la riforma della legge elettorale per gli enti locali entro la sessione estiva – dicono Alice Anselmo, presidente del gruppo PD all’Ars, e Fausto Raciti, segretario regionale del PD dopo che ieri sera nella sede regionale del partito, in via Bentivegna a Palermo, si è tenuto un incontro fra i parlamentari regionali, la segreteria regionale e i segretari provinciali in merito alla riforma in discussione all’Ars.

“Per il Pd – aggiungono Anselmo e Raciti – la doppia preferenza di genere è un punto fermo senza il quale non si va avanti. Proponiamo inoltre l’eliminazione del voto confermativo. Per quanto riguarda i ballottaggi, la nostra proposta prevede di abbassare la soglia al 40%: in pratica se un candidato sindaco dovesse raccogliere al primo turno più del 40% dei consensi sarebbe eletto direttamente, altrimenti andrebbe al ballottaggio col secondo candidato più votato. Questa – concludono Anselmo e Raciti – è la proposta del Pd: siamo pronti al confronto ed al dialogo con tutte le forze politiche, nella ferma convinzione che la riforma della legge elettorale debba arrivare in aula con la massima condivisione possibile”.