“Secondo le vigenti disposizioni di legge illustrate anche dalle recenti circolari regionali, da oggi, 27 aprile, e cioè dal quarantacinquesimo giorno antecedente le elezioni, i consigli comunali in scadenza cessano dalle loro funzioni ordinarie, e possono soltanto approvare atti che abbiano le caratteristiche dell’urgenza e dell’improrogabilità. A mio avviso, sostanzialmente nessuno degli atti all’ordine del giorno del consiglio comunale ha queste caratteristiche e anzi, ritengo assolutamente improbabile che le varianti urbanistiche e altri atti generali di programmazione del territorio possano considerarsi atti improrogabili”.
Lo dice la candidata alla carica di sindaco Nadia Spallitta, sostenuta dai Verdi e dal Comitato Palermo Città futura.
“Sarebbe opportuno, quindi, – prosegue – che il consiglio non trattasse atti che non rispondono a questi rigorosi criteri, anche in considerazione del fatto che il consiglio comunale non sarebbe legittimato a compiti di ordinaria amministrazione, quali le varianti urbanistiche , e nessun potere a mio avviso i singoli consiglieri possono più esercitare in questa materia. Se lo facessero si potrebbe correre il rischio di incorrere in comportamenti illegittimi e forse illeciti, e tra l’altro del tutto inefficaci rispetto ad eventuali destinatari degli atti. Chiederò pertanto al presidente del consiglio comunale di sospendere la trattazione di atti aventi oggetto varianti urbanistiche nelle more che si acquisisca in materia un apposito parere dell’Assessorato regionale agli Enti locali”.
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