• Il Tar di Catania ha sospeso il calendario venatorio in Sicilia fino a ottobre 
  • Protesta il deputato regionale Figuccia: “Sospensione in Sicilia sarebbe un danno all’ambiente”
  • “La presenza dei cacciatori può rappresentare solo un fattore di tutela dell’ambiente”

“La decisione del Tar di Catania, a seguito del ri­cor­so di WWF Ita­lia, Le­gam­bien­te Si­ci­lia, LIPU Bird­li­fe Ita­lia, LNDC Ani­mal Pro­tec­tion ed ENPA, di sospendere l’apertura della caccia, non risulta a oggi notificata all’assessorato. Ritengo che in assenza di fatti nuovi il calendario dovrebbe rimanere in vigore, fatta eccezione al massimo per la parte oggetto della sospensiva”. Lo dice Vincenzo Figuccia, deputato regionale della Lega e coordinatore provinciale del partito a Palermo che si schiera contro l’ordinanza del Tribunale amministrativo catanese che ha sospeso il calendario venatorio in Sicilia.

I cacciatori tutelano il territorio, secondo Figuccia

Come dice il deputato leghista, “la presenza dei cacciatori può rappresentare solo un fattore di tutela dell’ambiente, nella par­ti­co­la­re si­tua­zio­ne emer­gen­zia­le del ter­ri­to­rio si­ci­lia­no oc­ca­sio­na­ta da dif­fu­si in­cen­di svi­lup­pa­ti­si nel pe­rio­do esti­vo”. Inoltre, sostiene che “i provvedimenti della Regione dovranno essere presi cercando di armonizzare la figura del cacciatore nel progetto di rilancio della vocazione naturalistica e turistica della Sicilia”.

Cacciatori sono patrimonio per la prevenzione

L’appello di Figuccia non lascia spazio a interpretazioni. “Si lasci in pace il calendario venatorio e si prenda atto che i cacciatori rappresentano un patrimonio fondamentale nella logica della prevenzione e del rispetto dell’ambiente. Proprio in queste settimane i cacciatori hanno pagato le tasse e sono stati consegnati i tesserini. Non si può fermare tutto improvvisamente”.

Il provvedimento del Tar

Il Presidente del Tribunale Amministrativo regionale della Sicilia, sezione di Catania, ieri ha sospeso il Calendario venatorio della Regione Siciliana. Ne consegue che la caccia è immediatamente sospesa su tutto il territorio regionale almeno fino al 1° ottobre, data indicata da ISPRA nel suo parere rilasciato alla Regione ma da questa non accolto. La caccia in Sicilia doveva aprire oggi 1 settembre ma non potrà partire. Il TAR ha motivato la decisione – immediatamente esecutiva che non necessita di essere notificata – che sospende l’apertura della caccia in Sicilia, prevista per questa mattina, rilevando come “anche in considerazione della rappresentata particolare situazione emergenziale nel territorio siciliano “occasionata da diffusi incendi sviluppatisi nel periodo estivo e degli intuibili effetti sull’ambiente e sulla fauna stanziale, appare prevalente l’interesse pubblico generale alla limitazione dell’apertura della stagione venatoria”.

Articoli correlati