Sindaci in marcia oggi nel Palermitano contro la chiusura del punto nascita di Petralia sottana. Sindaci e amministratori dei Comuni delle Madonie hanno ‘invaso’ lo svincolo autostradale di Irosa, sulla A19. La carovana di auto ha poi fatto rotta verso la prefettura di Palermo dove e’ stato fissato un incontro con il neo prefetto Antonella De Miro per chiedere l’apertura di un tavolo con il ministero e l’assessorato alla Salute.

La chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Madonna dell’Alto, “comporta un disagio per tutte le donne che vivono sulle Madonie e occorre intraprendere ogni strada possibile per opporci a questo provvedimento del ministero della Salute”, spiega Mari Albanese, assessore del Comune di Alimena con delega alle Pari Opportunita’.

Il governatore Rosario Crocetta ha annunciato formalmente che reiterera’ al ministero della Salute la richiesta di deroga per i punti nascita.

“L’AnciSicilia, nel sostenere l’azione dei sindaci per difendere il diritto alla salute degli abitanti delle Madonie, ribadisce la necessità di un confronto istituzionale che affronti in tempi brevi la questione, considerando importante il ruolo e l’attenzione della Prefettura”.

Lo hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia, che aggiungono: “Ribadiamo, quindi, la necessità di aprire un tavolo di confronto con il Ministero della Salute, l’assessorato regionale alla Salute e l’Asp, nella speranza che si arrivi a delle soluzioni ottimali e condivise, garantendo all’ospedale di Petralia Sottana – dotato di strutture e di personale di alta professionalità – tutte le dotazioni necessarie, richieste dal Ministero e di competenza regionale e della Asp. In particolare, per mantenere il punto nascita madonita si dovrà assolutamente procedere all’assegnazione di altro personale medico e paramedico”.

“Crocetta colpisce ancora”. E’ lo slogan del manifesto che i giovani del Movimento dei Coraggiosi, lanciato da Fabrizio Ferrandelli, stanno esponendo alla manifestazione in Prefettura a Palermo. Il manifesto che ritrae Crocetta nell’ormai famosa foto al mare e’ riprodotta nel prospetto dell’ospedale di Petralia e al posto del quotidiano il presidente tiene tra le mani un foglio con scritto “Vietato nascere”.

“Da anni – spiegano i Coraggiosi – la Regione avrebbe dovuto adeguarsi agli standard di sicurezza e non l’ha fatto. E’ del
governo Crocetta, quindi, la responsabilita’ della chiusura dei punti nascita che ancora oggi non garantiscono la presenza h24 di ginecologi, pediatri, neonatologie ostetriche”. “Noi vogliamo – concludono – ospedali vicini e sicuri ma questo governo non sara’ in grado di realizzarli. Tocchera’ a noi, a Fabrizio Ferrandelli innanzitutto, occuparci davvero della salute dei siciliani”.

“Inviterò il ministro Lorenzin a visitare oltre alle sedi di NCD anche gli ospedali delle zone interne della Sicilia che fino a poche settimane fa offrivano il servizio di punto nascita, percorrendo le strade che le puerpere dovranno percorrere per partorire”. Lo dice il vice Presidente del gruppo parlamentare PD all’Ars, Giovani Panepinto.

Il teritorio dei sicani e le zone interne della provincie di Palermo e di Agrigento hanno bisogno di conoscere quali provvedimenti saranno adottati per la messa in funzione della rete dei servizi di trasporto emergenza neonatale (STEN) e per l’assistito materno (STAM) – sottolinea Panepinto – oltre a quali decisioni saranno adottate per l’immediato potenziamento delle strutture sanitarie pubbliche esistenti e del personale, al fine di garantire le puerpere ed i nascituri. La mancanza di consapevolezza dell’isolamento viario e dell’inesistente sistema di viabilità in alcune zone, come quella servita dalla clinica Attardi di Santo Stefano di Quisquina, – continua – è agghiacciate. E’ indispensabile adottare scelte che tutelino il diritto delle donne a partorire in sicurezza, – conclude – evitando decisioni cervellotiche e forse troppo politicizzate. Intanto chiederò ai sindaci del territorio di partecipare alla seduta delle sesta commissione, convocata con sollecitudine dal presdente, Pippo Digiacomo, per il prossimo 13 gennaio.

“Sono soddisfatta dell’incontro avuto questa mattina con il Prefetto di Palermo. L’attenzione dimostrata e la disponibilità ad aprire un dialogo con il governo regionale e nazionale sarà un ulteriore megafono per dare voce alle Madonie”. Lo dice il sindaco di Pollina e deputato del Pd Magda Culotta, al termine dell’incontro con il neo prefetto Antonella De Miro, ottenuto per discutere la chiusura del punto nascite di Petralia Sottana. Magda Culotta, che nei prossimi giorni presenterà alla Camera un’interrogazione parlamentare per chiedere spiegazioni al Ministro Beatrice Lorenzin su quanto deciso, ha partecipato all’incontro in prefettura, assieme ai nove sindaci del comprensorio madonita che saranno fortemente penalizzati dalla scelta ministeriale.

La Cgil, che sostiene la battaglia dei sindaci per la riapertura del punto nascite dell’ospedale di Petralia, ha accolto con soddisfazione la notizia dell’istituzione di un tavolo ministeriale aperto al confronto istituzionale con tutti i soggetti interessati al ripristino del reparto di Ostetricia e Ginecologia soppresso malgrado la presenza del requisto di “zona disagiata” del comprensorio madonita, rientrante tra quelli previsti per la deroga ministeriale.

Due le macchine del sindacato, in viaggio con striscioni e bandiere, che hanno partecipato oggi alla marcia da Petralia a Palermo. Tappa finale, la Prefettura. “Il tavolo è già un primo risultato soddisfacente. La lotta portata avanti in questi giorni è stata utile: il nuovo prefetto ha annunciato in modo categorico che si attiverà per la costituzione di questo tavolo alla presenza di ministero, assessorato, Asp e sindaci – dichiarano il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo e il rappresentante della Cgil delle Petralie Lillo Spitale – Noi, che da sempre siamo in prima linea nella difesa del diritto alla salute degli abitanti delle Madonie e contro ogni tentativo di ridimensionamento del presidio ospedaliero, vigileremo affinché si trovi una soluzione condivisa per garantire al presidio le strutture e le professionalità richieste dal ministero. Sollecitiamo la publicazione dei bandi per le assunzioni del personale, attesi per il mese di gennaio”.

Articoli correlati