“E’ da due anni che segnaliamo la necessità di un intervento sull’asfalto, ma nessuno si è visto”. Che le strade di Palermo cadano a pezzi non è di certo una novità. Situazione figlia di un servizio di manutenzione ordinaria scoperto e che attende l’affidamento dell’accordo quadro ad una ditta privata, anche se lo stesso al momento non è dotato della copertura finanziaria necessaria agli interventi. Un tema, quello della manutenzione stradale, di cui ci siamo occupati nelle scorse settimane, evidenziando lo stato assolutamente deficitario che vivono le vie del capoluogo siciliano e sottolineando l’insoddisfazione dei cittadini in tal senso. Da allora, si sono moltiplicate le segnalazioni di strade dissestate, di buche e di avvallamenti che causano problemi quotidiani ad automobilisti e pedoni. Poi, però, ci sono i casi limite. Come quello vissuto dai residenti di via Cardinale Luigi Lavitrano, strada del quartiere Arenella di Palermo.

Il caso all’Arenella

Basta guardare le immagini inviate dai residenti alla nostra redazione per rendersi conto dello stato del manto stradale. Rattoppi fatti in maniera approsimativa, crepe e sconnessioni ovunque. Fatto per il quale alcuni cittadini si erano attivati attraverso delle segnalazioni all’URP del Comune di Palermo. La prima, addirittura, risale al 10 marzo 2021. Da allora, al di là di alcuni solleciti mossi fra gli uffici, non si è mossa foglia. La strada è rimasta nelle stesse condizioni di prima, anzi è peggiorata sotto il profilo della tenuta, complice il passaggio dei mezzi e l’azione delle acque meteoriche che hanno inevitabilmente danneggiato un asfalto già compromesso. Un problema che, certamente, riguarda la città nel suo complessivo e sul quale non sembra esserci al momento soluzioni di breve termine.

Servono i soldi per finanziare l’accordo quadro

Tralasciando le poche arterie stradali rifatte in corrispondenza di grandi eventi, come le due cronometro d’apertura del Giro d’Italia, la gran parte della città aspetta manutenzioni sostanziose da almeno un decennio. Perfino gli interventi straordinari, condotti da Rap, vengono condotti ormai con il contagocce, in attesa che il servizio venga affidato all’esterno. Procedura che, nelle intenzioni dell’Amministrazione, dovrebbe avvenire attraverso la sottoscrizione di un accordo quadro, voluto dal precedente governo dalla città e sostenuto da quello attuale per volontà dell’assessore Salvatore Orlando. Ma se a livello burocratico qualcosa di muove, con la gara d’appalto avviata dall’UREGA, continuano a mancare i soldi necessari a finanziare il progetto.

A marzo si valuteranno offerte

Un piano suddiviso in otto lotti, uno per Circosrizione, e che richiederà un investimento complessivo da 46 milioni di euro. Troppi da reperire per un Comune come Palermo in cui il piatto piange da tempo. E difatti, l’accordo quadro sulla manutenzione stradale è rimasto inserito all’interno del piano triennale delle opere pubbliche già dal 2020, senza mai avanzare di un centimetro nella procedura d’attuazione. Ciò fino a fine dicembre, quando l’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando ha avviato l’iter per l’affidamento dell’accordo quadro, inviando la delibera all’UREGA. Ente che, secondo riferito l’8 febbraio in Consiglio Comunale, dovrebbe iniziare a valutare le offerte entro il 28 marzo. Realisticamente, il primo lotto dell’accordo quadro potrebbe essere affidato ad agosto.

Il piano ponte in collaborazione con Rap

Fino ad allora, si dovrà trovare una soluzione ponte. E qui rientra in gioco Rap. La Partecipata del Comune di Palermo non ha più competenza sulla manutenzione ordinaria dal 2020, limitandosi ad interventi d’emergenza che, per stessa ammissione dell’assessore, si sono quasi sempre limitati ad operazione di transennamento, con opere di rattoppo concretizzate dopo diversi mesi. Ritardi non più sostenibili per la quinta città d’Italia, anche alla luce dell’impatto dei fenomeni meteorologici sul manto stradale del capoluogo siciliano. Basta farsi un giro per rendersi conto della situazione. Simbolo dell’incuria accumulata negli anni è l’area litoranea, con via Francesco Crispi, Foro Umbero I e via Messina Marine ridotte ad un colabrodo.

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