Le strade di Palermo cadono a pezzi. E non è di certo una novità. Tralasciando le poche arterie stradali rifatte in corrispondenza di grandi eventi, come le due cronometro d’apertura del Giro d’Italia, la gran parte della città aspetta manutenzioni sostanziose da almeno un decennio. Perfino gli interventi straordinari, condotti da Rap, vengono condotti ormai con il contagocce, in attesa che il servizio venga affidato all’esterno. Procedura che, nelle intenzioni dell’Amministrazione, dovrebbe avvenire attraverso la sottoscrizione di un accordo quadro, voluto dal precedente governo dalla città e sostenuto da quello attuale per volontà dell’assessore Salvatore Orlando. Ma se a livello burocratico qualcosa di muove, con la gara d’appalto avviata dall’UREGA, continuano a mancare i soldi necessari a finanziare il progetto.

L’iter va avanti, ma bisognerà trovare i soldi

Un piano suddiviso in otto lotti, uno per Circosrizione, e che richiederà un investimento complessivo da 46 milioni di euro. Troppi da reperire per un Comune come Palermo in cui il piatto piange da tempo. E difatti, l’accordo quadro sulla manutenzione stradale è rimasto inserito all’interno del piano triennale delle opere pubbliche già dal 2020, senza mai avanzare di un centimetro nella procedura d’attuazione. Ciò fino a fine dicembre, quando l’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando ha avviato l’iter per l’affidamento dell’accordo quadro, inviando la delibera all’UREGA. Ente che, secondo riferito l’8 febbraio in Consiglio Comunale, dovrebbe iniziare a valutare le offerte entro il 28 marzo. Realisticamente, il primo lotto dell’accordo quadro potrebbe essere affidato ad agosto.

Fino ad allora, si dovrà trovare una soluzione ponte. E qui rientra in gioco Rap. La Partecipata del Comune di Palermo non ha più competenza sulla manutenzione ordinaria dal 2020, limitandosi ad interventi d’emergenza che, per stessa ammissione dell’assessore, si sono quasi sempre limitati ad operazione di transennamento, con opere di rattoppo concretizzate dopo diversi mesi. Ritardi non più sostenibili per la quinta città d’Italia, anche alla luce dell’impatto dei fenomeni meteorologici sul manto stradale del capoluogo siciliano. Basta farsi un giro per rendersi conto della situazione. Simbolo dell’incuria accumulata negli anni è l’area litoranea, con via Francesco Crispi, Foro Umbero I e via Messina Marine ridotte ad un colabrodo.

Cosa prevede l’accordo quadro

Un accordo quadro sul quale l’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando ha riferito in Consiglio Comunale l’8 febbraio. “L’accordo quadro era previsto già dal 2020 all’interno del piano triennale delle opere pubbliche. L’UREGA ha fissato per il 28 marzo il primo giorno d’insediamento per valutare le offerte giunte. Sono stato da sempre contrario alle ordinanze sindacali. Stiamo pensando ad una soluzione ponte per arrivare all’assegnazione del primo lotto. Vorremmo utilizzare il personale di Rap in merito al pronto intervento e alle manutenzioni. Non basta segnalare i pericoli, ma bisogna risolverli“.

Iter che prevederà, nel futuro, un investimento da 46 milioni di euro, anche se la cifra potrebbe non bastare per l’intera città. Di questi, 28,9 milioni di euro saranno destinati ai lavori di manutenzione ordinaria, mentre 2,1 milioni di euro saranno destinati agli interventi d’urgenza. Il resto della somma si distribuisce fra oneri di sicurezza e spese dedicate ad oneri oppure a indagini preliminari. Al momento però, lo stesso non ha effetti vincolanti in quanto non è dotato di copertura finanziaria. E’ lo stesso atto infatti a ricordare che “la stipula dell’accordo quadro non è fonte di immediata obbligazione tra l’Amministrazione Comunale nei confronti dell’Appaltatore“. Inoltre, lo stesso “non è impegnativo in ordine all’affidamento a quest’ultimo dei contratti attuativi per un quantitativo minimo predefinito”.

Servirà la copertura nel prossimo piano triennale

Come ricordato in Consiglio Comunale dall’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando il 24 dicembre 2022, bisognerà attendere la predisposizione del bilancio 23-25 per reperire le risorse necessarie allo scopo. Atto sul quale ci potrebbero essere novità a fine primavera. Fra le fonti ipotizzate dall’esponente di Italia Viva, sono stati citati i fondi ex Gescal, il ricorso all’avanzo vincolato nonchè fonti di approvigionamenti statali e regionali che si dovrebbero attivare nel frattempo. Un accordo che avrà una durata di quattro anni e che ha la volontà di risolvere alcune criticità relative alla manutenzione di strade, marciapiedi ed aree pubbliche.

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