Un miliardo di euro versato negli ultimi 5 anni dai siciliani con l’imposta aggiuntiva sulle assicurazioni auto, ma quasi nulla è stato utilizzato per la manutenzione delle disastratissime strade provinciali.
È il risultato di un accesso agli atti fatto dai deputati del M5s all’Ars alle nove ex province siciliane per capire come sono stati spesi i soldi derivanti dalle imposte aggiuntive sulle Rca, che un decreto legislativo del 2011 assegna alle ex Province a partire dal 2012”.
“Un paio di ex Province – afferma il deputato M5S Giovanni Di Caro – devono ancora risponderci ma dai documenti inviatici risulta che solo Messina ha fatto qualche intervento in tal senso. Per il resto le somme sono state impegnate per altro. Il risultato è che ci ritroviamo una rete stradale che dire da terzo mondo è un eufemismo, con strade addirittura spazzate via dall’incuria e da fenomeni franosi. Nemmeno nel Burundi ci sono strade come da noi, e questo si riflette pesantemente nella vita quotidiana dei siciliani, e nell’economia delle imprese e uccide qualsiasi velleità di promozione turistica. Fare l’elenco delle strade chiuse o devastate è quasi impossibile. E più passa il tempo, più questo peggiora: è ora di dire basta”.
“È vero – continua il deputato – che in alcun modo le somme versate con le Rca auto sono vincolate alla manutenzione delle strade , ma è anche vero che ragionevolezza vorrebbe che un tributo derivante dai veicoli fosse indirizzato alla cura degli assi viari. Cosa che mette in evidenza, ad esempio, la stessa provincia di Caltanissetta, che in un delibera del 2012, propone di aumentare l’aliquota dell’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile e di destinare il maggio gettito al servizio di manutenzione delle strade provinciali”.
A peggiorare le cose è arrivato il prelievo forzoso statale che ha saccheggiato le casse delle ex Province per ripianare il deficit statale.
“Cosa che – afferma Di Caro – ha finito col legare del tutto le mani agli amministratori provinciali e col condannare al desolato abbandono le nostre strade. Noi non ci stiamo. Per questo agiremo su due fronti: da un lato con una mozione a livello regionale che impegni il governo Musumeci a vincolare le somme derivanti dalle imposte sulle Rca auto alla manutenzione stradale, salvaguardando le somme destinate alla cura e al sostegno dei disabili, dall’altro, a livello nazionale, facendo inserire nella prossima finanziaria ai nostri parlamentari a Roma un emendamento che impedisca il prelievo forzoso statale su queste somme”.
“È scandaloso – conclude Di Caro – che in questi anni non si sia fatto nulla per la cura degli assi viari. Queste opere potevano essere benissimo finanziate con le scorse programmazioni del fondo sociale europeo e dei fondi strutturali. Perché non è stato fatto, o è stato fatto male? Ora proveremo a vedere se è percorribile la strada degli interventi 2014-2020, facendo delle eccezioni, visto che queste misure sono dirette ad altro. Di certo c’è che non può continuare in questo modo. Chi percorre ogni giorno centinaia di chilometri non può rischiare costantemente la pelle”.
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