La stretta agli orari dei minimarket e delle sale gioco e le due nuove ordinanze del comune di Palermo fanno discutere, con inevitabili polemiche, tanto che già i sindacati minacciano di scendere in piazza. Come la Cisl Fisascat, per bocca del suo segretario generale Stefano Spitalieri, che parla per quanto riguarda per le gaming hall (dove ci sono le slot) e le sale bingo.

Le parole di Spitalieri

In una lettera indirizzata al sindaco Lagalla e all’assessore Forzinetti, il sindacato una convocazione urgente “facendo riferimento all’ordinanza sindacale emessa in data odierna – si legge  -.  che regolamenta l’orario di apertura e di chiusura delle sale bingo della città di Palermo, la federazione sindacale le richiede la realizzazione di un urgente incontro al fine di discutere delle ricadute che tale ordinanza potrebbe avere sulla tenuta occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori che, da tanti anni, operano nel settore del gioco legale”.

Continua “Nonostante, infatti, la citata misura sia stata varata con lo scopo di rendere più sicura la città di Palermo e la collettività disciplinando la vita notturna, la scrivente non può esimersi dal manifestare le proprie preoccupazioni per le negative refluenze che tale ordinanza potrebbe avere sulle lavoratrici e sui lavoratori che operano all’interno delle sale gioco ove, proprio nelle ore serali, si registra una maggiore affluenza della clientela”.

Certi che sia interesse comune trovare ogni possibile soluzione a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che operano in un settore in cui, troppo spesso, vi sono tanti pregiudizi ideologici, richiediamo sin da subito una sospensiva della citata ordinanza comunicando che, a sostegno della vertenza, è indetta per giorno 6 giugno dalle ore 9 alle ore 13 l’assemblea sit-in delle lavoratrici e dei lavoratori negli spazi antistanti la sede di Palazzo delle Aquile

A rischio 500 lavoratori

Sarebbero 500 i posti di lavoro a rischio, gente che lavora nelle sale e che potrebbe subire, di fatto, la riduzione dell’orario di lavoro. “Si parla di almeno 3 ore in meno nelle sale bingo, e di notte, quando si fanno più incassi – dice Spitalieri-. Di questa ordinanza ci convince poco il metodo, mischia molte cose tra di loro, la movida e il gioco d’azzardo, ricordando che quello che offrono le sale è perfettamente legale. Siamo molto perplessi. L’ordinanza è in via sperimentale per un mese, ma già si rischia di fare molti danni”.