Mimma Calabrò è stata eletta segretario generale della Fist Cisl Sicilia, la federazione nata dall’unione di Fisascat e Felsa. Insieme a lei, nel comitato di segreteria, la catanese Rita Ponzo e il messinese Francesco Lo Re.

Oltre 200 delegati impegnati nella due giorni congressuale

Congresso che ha registrato anche l’elezione di Giusi Sferruzza come nuovo segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia. Questi i risultati al termine di un’intensa due giorni congressuali conclusi a Catania che hanno visto impegnati complessivamente oltre 200 delegati tra Fisascat e Felsa.

Sferruzza è da sempre al fianco di Mimma Calabrò nelle battaglie in difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. La sua elezione, dunque, rappresenta il migliore segno di continuità fra passato, presente e futuro del sindacato. Nella sua segreteria, confermata la siracusana Teresa Pintacorona e il nuovo ingresso dell’agrigentino Alfonso Bellomo.

“Nel 2009, all’inizio di questa fantastica e straordinaria avventura, la Fisascat Sicilia contava 13.648 iscritti, nel 2021 chiude il proprio tesseramento con 31.371 iscritti”, spiega Calabrò, che grazie al suo ruolo di segretario generale della Fist Sicilia darà forza alla capacità propositiva della Fisascat. “Esserci, nel mondo del lavoro che cambia”, è stato lo slogan del congresso

Calabrò “Unire Fisascat e Felsa in Fist per stare al passo con i tempi”

“La scelta di unire Fisascat e Felsa nella Fist nasce dall’esigenza di stare al passo con i tempi – aggiunge Mimma Calabrò – per garantire la migliore rappresentanza ai lavoratori nel settore del terziario, della somministrazione e del lavoro atipico. Il sindacato deve avere la capacità di intercettare le nuove attitudini che cambieranno il sistema economico e il mercato del lavoro e adeguare la propria attività ai mutamenti costanti che quotidianamente la realtà ci impone”.

La costituzione di Fist si è resa strategicamente valida per ridisegnare politiche contrattuali ad hoc orientate non solo a garantire salari adeguati attraverso la contrattazione, ma anche garantire politiche orientate al nuovo welfare riferito al benessere e alla crescita delle competenze.

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