“Apprendiamo con una nota appena ricevuta, che la Reset sta predisponendo un’offerta economica per l’affidamento in house del servizio di pulizia degli autobus dell’Amat di Palermo con una probabile durata di 24 mesi”. A commentare la notizia è Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Palermo Trapani.

“Se servizio fosse affidato a Reset sarebbe cannibalismo”

“Secondo quanto appreso dalla comunicazione societaria, i lavoratori selezionati sarebbero impiegati per un numero di 40 ore settimanali per l’intera durata della commessa. È evidente che qualora il servizio dovesse essere affidato alla Reset si innescherebbero meccanismi che potrebbero definirsi di cannibalismo, operando distinzioni fra lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Soltanto 24, infatti, sarebbero i lavoratori che verrebbero deputati a tale servizio”.

“Non è questa la via per portare normalità ai 1311 lavoratori Reset”

“Di certo non è questa l’esigibilità degli accordi firmati che avrebbero già dovuto portare i 1311 lavoratori Reset ad una condizione di normalità. Questo è soltanto un piatto di lenticchie per poche unità alle quali viene chiesto di svolgere un lavoro pesante a fronte di un aumento di ore e a tempo determinato facendo leva sul bisogno dei lavoratori Reset di avere il tanto auspicato aumento di ore”.

“Scelta per fare cassa”

“A nostro avviso, tale scelta intrapresa da Reset ha il solo obiettivo di “fare cassa” – continua la sindacalista – Perché, piuttosto, il Comune di Palermo non attivi una vera mobilità interaziendale in maniera più completa e compiuta? I lavoratori Reset meritano molto di più”.

“Garantire la stessa dignità dei lavoratori altre partecipate”

Prosegue: “È ora che venga garantita loro la stessa dignità dei lavoratori delle altre partecipate anche perché è stata ampiamente riconosciuta la qualità dei servizi resi da tutti dipendenti, ancor più dall’inizio della pandemia che stiamo ancora vivendo. Tale operazione di cannibalismo getterebbe nella disperazione causata dalla disoccupazione i 40 lavoratori che già svolgono servizio di pulizia dei mezzi Amat con sole due ore e mezzo al giorno, lavorando anche di notte e in condizioni di difficoltà e disagio”.

“Il sindaco intervenga”

“Già alcuni anni fa – ricorda la Calabrò – il Comune di Palermo e l’Amat stavano attuando una operazione simile ma, dinanzi agli atti di disperazione dei lavoratori, il Sindaco fece loro la promessa che non si sarebbe mai più verificata un’operazione di cannibalismo di questo tipo finché lui fosse stato in carica – conclude la Calabrò – Che ben venga una eventuale mobilità di lavoratori Reset in Amat ma solo per incrementare e migliorare i servizi resi da Reset alla collettività ma non a discapito di altri lavoratori. Chiediamo, pertanto, al Sig. Sindaco di intervenire urgentemente per evitare che i 40 lavoratori dell’Amat vengano fagocitati e che la sua promessa non si riveli una “promessa da marinaio”.

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