Ivan, da 50 giorni non può andare a scuola e non per colpa sua. E’ uno dei tanti studenti disabili siciliani che non può frequentare le lezioni perché dal 9 gennaio i servizi di assistenza igienico-personale e il trasporto per gli alunni disabili delle scuole superiori sono interrotti.

Questi disservizi riguardano anche alcuni istituti superiori di Palermo (in uno di questi è iscritto Ivan) nei quali lavoravano i 50 assistenti igienico personali rimasti a casa per il ritiro della cooperativa da cui dipendevano e il conseguente problema burocratico della Città metropolitana che, nonostante le promesse del sindaco Leoluca Orlando, non è stato ancora risolto. “E per Ivan e la sua famiglia, – rivela Donatella Anello dello Slai Cobas Palermo – oltre il danno c’è la beffa: i vertici della scuola che frequenta “minaccia” di fare la segnalazione agli uffici di competenza per la prolungata assenza dello studenti, addebitando, di fatto, la responsabilità ai genitori”.

In tutte le altre scuole dell’Isola la situazione non è di molto migliore: in alcune manca il servizio di trasporto per gli studenti e in tutte l’assistenza igienico personale funziona a singhiozzo.

Inoltre sono a rischio stop a partire da marzo tutti servizi necessari per consentire agli studenti disabili siciliani di frequentare regolarmente le lezioni. Il motivo è stato spiegato dall’assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali, Gianluca Micciché: mancano le risorse necessarie.

E la protesta dei genitori degli studenti disabili e degli assistenti igienico personali riprenderà il 20 febbraio. Il giorno in cui il governatore Rosario Crocetta ha promesso di incontrare sindacati, lavoratori e genitori, davanti a Palazzo d’Orleans si svolgerà una grande manifestazione a partire dalle 14.