Una trentina di studenti della scuola Amedeo D’Aosta di Martina Franca (Taranto) sono finiti alla guardia medica per dolori addominali. Gli studenti alloggiano in un albergo in piazza Giulio Cesare. La scorsa sera sono finiti tutti dal medico per dolori allo stomaco dopo aver mangiato. La segnalazione ai carabinieri è stata fatta da una delle insegnanti. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri del Nas per verificare dove gli studenti hanno mangiato e per verificare il rispetto delle norme.

L’intossicazione da tonno a Trapani

Come ogni estate, o quando arriva la stagione calda, qualcuno si sente male per aver mangiato del tonno evidentemente avariato. Un grande classico, in Sicilia. E quindi nausea, vomito, diarrea, dolori addominali. Sintomi che hanno avvertito ben 14 persone a Trapani, finite al pronto soccorso del Sant’Antonio Abate.

L’allarme in città

Troppi, in ospedale, per non far scattare l’allarme. Il tonno sarebbe stato acquistato in una pescheria del capoluogo. Dopo averlo mangiato e avuti i primi sintomi sono stati costretti a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso.

Due di loro sono stati ricoverati, per fortuna le loro condizioni non destano preoccupazione. Solo a scopo precauzionale i medici, hanno deciso di tenerli in osservazione. Per gli altri 12 invece ricevuta una prima assistenza sanitaria sono state subito dimesse. Intanto i carabinieri del Nas hanno già avviato i controlli sulla filiera della pesca per ritirare dal mercato il tonno contaminato a tutela della salute pubblica.

I tre in terapia intensiva lo scorso anno

Lo scorso anno un intero nucleo familiare, marito, moglie e due figli, fu ricoverato nell’ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano per un’intossicazione dopo aver mangiato del tonno rosso fresco. Tre di loro finirono in Terapia intensiva.

Il malore

I quattro accusarono sintomi di un’intossicazione alimentare che si genera per la presenza di abbondanti quantità di istamina nella carne del tonno. L’istamina non è presente nel pesce al momento della pesca, ma si forma subito dopo la sua morte. La sua produzione può avvenire in ogni fase della filiera alimentare e si può prevenire mediante tecniche di abbattimento.

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