I militari della Capitaneria di Porto hanno portato a termine sulla costa della Sicilia orientale una operazione contro la pesca del tonno Alalunga, “la cui cattura e immissione in commercio sono sempre vietate”. Secondo quanto sostenuto dalla Direzione generale Pesca del Ministero Politiche Agricole “è fatto divieto di pescare, anche in via accidentale, nonché detenere a bordo, trasbordare ovvero sbarcare, esemplari di alalunga nei periodi dal 1 marzo al 31 marzo e dal 1 ottobre al 30 novembre”

Sequestro e sanzioni

Al termine degli accertamenti, sono state emesse 6 sanzioni per un importo complessivo di 10.264 euro e sottoposto a sequestro circa di 70 kg di prodotto ittico. Una parte, a conclusione delle verifiche da parte dei veterinari dell’Asp, è stata donata ad istituti di beneficenza, l’altra, che non ha superato gli esami di commestibilità, è stata distrutta.

Che cosa è questa specie

Il Thunnus alalunga, è una specie appartenente alla famiglia dei tonni, dai quali si distingue per le dimensioni ridotte e la lunghezza spiccata delle pinne pettorali. L’alalunga è una specie pelagica che ama le acque profonde, che abbandona solo in fase di riproduzione, ma anche cosmopolita delle acque tropicali temperate. Nel Mediterraneo è presente lungo tutte le coste italiane, davanti alle coste egiziane, turche e greche.

Come viene evidenziato nel sito specializzato hellofish, “l’Alalunga viene generalmente pescata con palangari e reti a circuizione, ma anche con lenze e reti da posta (piccola pesca artigianale), da giugno a dicembre (pesca dell’Alalunga)”. Inoltre, “l’Alalunga ha carni con un elevato contenuto proteico. Il profilo chimico-nutrizionale è molto variabile in relazione alla taglia dell’individuo, al ciclo riproduttivo ed alla localizzazione del tessuto muscolare, specialmente per quanto riguarda il contenuto lipidico”

Tutela dell’ambiente

L’operazione della Guardia Costiera della Sicilia orientale si inserisce nel complesso delle attività volte alla tutela dell’ambiente marino e delle risorse ittiche, in linea con gli obiettivi istituzionali attribuiti dal Ministero
dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Reparto Pesca marittima del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera.