Terminerà domani, venerdì 2 agosto, la prima Summer Field School “Corleone Qurlyūn: Archaeology and Heritage of Postclassical Landscapes” iniziata lo scorso 22 luglio, organizzata in collaborazione tra l’archeologo Angelo Castrorao Barba (escuela estudios arabes di Granada, Consejo superior de investigaciones cientificas Csic), che da anni fa ricerca scientifica sul territorio corleonese, e la soprintendenza beni culturali e ambientali di Palermo, che ha autorizzato le attività di studio e le ricognizioni archeologiche sul campo.
L’iniziativa si è tenuta con il supporto economico e logistico del centro internazionale di documentazione sulle mafie e del movimento antimafia, custode a Corleone di copia degli atti del maxi processo, e l’apprezzamento del Comune di Corleone, che ha dato il suo fondamentale patrocinio all’iniziativa.
La Summer School e la formazione degli studenti
“Dopo anni di ricerche archeologiche portate avanti sul territorio corleonese – dice Angelo Castrorao Barba – questa Summer School ha avuto come obiettivo la formazione teorica e pratica di studenti provenienti da diverse università di paesi stranieri (Spagna, Svezia, Olanda, Turchia) sui temi dell’archeologia medievale e del paesaggio corleonese, grazie anche al supporto degli archeologi Jose Ignacio Murillo, Luca Zambito, Filippo Pisciotta, Alessandra Messina, Marco Cangemi, Roberto Micciché e con la partecipazione di Giuseppe Cacciaguerra (ISPC-CNR). Ringraziamo l’amministrazione locale che ci ha supportati ed anche il Calogero Ridulfo che ci ha accompagnato nelle ricognizioni e suggerito alcuni siti di interesse”.
Iniziativa inserita nell’attività istituzionale
“Abbiamo appoggiato – dice la soprintendente Selima Giorgia Giuliano – l’iniziativa di una Summer School Internazionale in territorio di Corleone, di fatto inserendola all’interno della istituzionale attività di tutela e di presenza nel territorio della provincia di Palermo in dialogo costante con gli enti locali, con i quali si condividono e portano avanti gli interessi comuni di conoscenza e quindi valorizzazione del territorio, con una sinergia attiva tra i ricercatori, impegnati sul campo con gli studenti, che operano in costante raccordo con la Soprintendenza e la funzionaria archeologa di zona Carla Aleo Nero”.
Le parole dell’assessore regionale Scarpinato
“Riteniamo importante che sul territorio di Corleone si accendano i riflettori a livello internazionale – dice l’assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana Francesco Paolo Scarpinato – rivolgendo in particolare l’attenzione sul patrimonio archeologico di un comprensorio storicamente rilevante e strategico per lo sviluppo culturale della Sicilia interna. Il progetto finalizzato alle attività di formazione sul campo ed allo studio/analisi di materiali archeologici, mira a combinare fonti storiche e archeologiche per ricostruire i cambiamenti nelle strutture agrarie, i modelli insediativi, l’economia e le interazioni uomo-ambiente nel corleonese durante il corso del medioevo”.
Il sindaco, “Vogliamo museo civico corleonese diventi punto di riferimento”
“L’amministrazione comunale – aggiunge il sindaco Walter Rà – è sensibile ai temi di questa Summer Field School legati alle ricerche sul patrimonio storico e archeologico del medioevo corleonese e auspica che questa iniziativa diventi la base di partenza per promuovere in futuro nuove ricerche archeologiche, creando una forte sinergia tra la Soprintendenza, le istituzioni locali, il CSIC spagnolo e il C.I.D.M.A.. Inoltre, desideriamo che il Museo Civico corleonese possa diventare un punto di riferimento culturale attivo per il ricco territorio della città e del suo comune e colgo l’occasione per ringraziare tutto il personale del museo per l’impegno profuso. Mi auguro che l’esperienza della Summer School possa ripetersi ed anzi diventare un appuntamento annuale per Corleone. Occorre, su queste basi, ripartire il prima possibile con la campagna di scavi”.
Importante, inoltre, il contributo partecipativo del C.I.D.M.A., di cui è presidente lo stesso sindaco e vicepresidente il Claudio Di Palermo che, come afferma Pietro Di Miceli, “ha operato come ente di collegamento tra il Comune, la Soprintendenza ed i ricercatori del Csic, fornendo il supporto per gli studenti ed agevolando concretamente le attività della Summer School, ritenendo fondamentale che fare una buona cultura archeologica vuol dire fare cultura della legalità”.
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