Il tasso di crescita delle imprese siciliane nel I trimestre 2022 si attesta in terreno leggermente negativo -0,06%, media italiana -0,02%, così come la media relativa all’area geografica Sud-Isole.
In Sicilia 304 aziende in meno
La Sicilia, nei primi tre mesi di quest’anno, chiude con un saldo negativo con -304 aziende. Tra gennaio e marzo scorsi nell’Isola si sono registrate 6.175 iscrizioni, 6.479 cessazioni, il saldo come detto di -304, per un totale di imprese registrate che ammonta a 478.671. Al 31 dicembre 2021 erano 478.967.
Sicilia al quarto posto per imprese registrate
La Sicilia, comunque, resta al quarto posto tra le regioni italiane per imprese registrate alle spalle di Lombardia, Lazio e Campania e si attesta davanti a Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana. Sono i dati di ‘Movimprese’ relativi alla nati-mortalità, forniti dall’Osservatorio di Unioncamere Sicilia.
Pace “Danni limitati, considerando il duro periodo di pandemia”
“Dai dati si evince che la Sicilia in questi primi tre mesi limita i danni e non dimentichiamo che veniamo da un periodo di pandemia durato oltre due anni e non si può dire che la guerra in atto in Ucraina faccia bene alle imprese in generale, figuriamoci a quelle siciliane – dice Pino Pace, presidente Unioncamere Sicilia – perdiamo poco più di trecento aziende, il che significa, di conseguenza perdita anche di posti di lavoro, ed è quello che ci deve far riflettere in una regione dove non ci si può permettere questo lusso. Gli imprenditori siciliani hanno fatto di tutto per resistere e la politica ha il dovere di continuare a sostenere le aziende come può e con leggi che siano giuste per tutti. Ci auguriamo che già nel prossimo trimestre questi numeri possano essere aggiornati con dati positivi”, conclude Pace.
I dati siciliani, Catania in testa
In testa alla speciale classifica per imprese registrate c’è sempre Catania, seguono Palermo e Messina, poi Trapani, che stacca Agrigento, Siracusa e Ragusa, chiudono Caltanissetta ed Enna.
Ecco tutti i dati per provincia: Trapani, registrate 48.073 (iscrizioni 608, cessazioni 721, saldo -113); Palermo registrate 101.079 (iscrizioni 1.447, cessazioni 1.317, saldo +130); Messina registrate 63.459 (iscrizioni 761, cessazioni 774, saldo -13); Agrigento 41.249 (iscrizioni 592, cessazioni 638, saldo -46); Caltanissetta registrate 25.729 (iscrizioni 314, cessazioni 392, saldo -78); Enna registrate 15.208 (iscrizioni 215, cessazioni 227, saldo -12); Catania registrate 105.985 (iscrizioni 1.163, cessazioni 1.420, saldo -257); Ragusa registrate 37.892 (iscrizioni 492, cessazioni 524, saldo -32); Siracusa registrate 39.997 (iscrizioni 583, cessazioni 466, saldo +117). Il tasso di crescita in terreno positivo si registra a Siracusa +0,29% e a Palermo +0,13%, seguono tutte le altre città con percentuali negative: Caltanissetta -0,30%, Catania -0,24%, Trapani -0,23%, Agrigento -0,11%, Enna -0,08%, Ragusa -0,08% Messina -0,02%.
Vaccaro”Società di capitale è la forma giuridica preferita”
“Il tasso complessivo di crescita delle imprese in questo primo trimestre del 2022, pur attestandosi con un dato leggermente negativo, lascia la Sicilia al quarto posto nella speciale classifica delle regioni – aggiunge Santa Vaccaro, segretario generale Unioncamere Sicilia –. Dai dati emerge che la forma giuridica maggiormente preferita è la società di capitale, con un tasso crescita media pari allo 0,97%, con punte dell’1,23% a Caltanissetta, dell’1,2% ad Agrigento e dell’1,02% a Ragusa. In tutte le province siciliane i dati sono positivi sulle società di capitale – sottolinea – mentre in tutte le altre province registriamo numeri negativi nel tasso di crescita delle società di persone, con una media siciliana del -0,32%, unici dati positivi Agrigento +0,13% e Siracusa +0,32%. Il tasso di crescita delle ditte individuali, sempre nel primo trimestre, in Sicilia è -045%”, conclude Santa Vaccaro.
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