Sarà il tenore messicano Arturo Chacón-Cruz, reduce del successo di Macbeth al Teatro An der Wien di Vienna, a sostituire l’indisposto Gaetano Aronica nel ruolo di don José al Teatro Massimo per la prima di Carmen, domani sera, sabato 26 novembre alle 20.30. Certamente saranno sue le prime due recite di primo cast (la prima di domani sera e quella di mercoledì 30 alle 18.30), per il prosieguo si valuterà sulla base delle condizioni di Aronica. Di sicuro è una sostituzione di alto livello che il Teatro è riuscito ad approntare nell’arco di 48 ore.

Chacón-Cruz si è affermato negli ultimi anni grazie a importanti debutti nei teatri e nelle sale da concerto più importanti di tutto il mondo. Dopo aver vinto il Plácido Domingo Operalia Singing Competition nel 2005, la sua carriera ha avuto uno strepitoso slancio, con un repertorio che spazia da Bellini e Donizetti a Puccini e Verdi. Tra i ruoli interpretati: Jacopo Foscari, Gabriele Adorno, Pinkerton, Rodolfo, il Duca di Mantova, Alfredo, Hoffmann, Werther e Romeo. Ha ricevuto molti premi e riconoscimenti per la sua carriera, tra i quali il prestigioso Alfonso Ortiz Tirado in Messico. Condivide un lungo e importante sodalizio d’amicizia con Plácido Domingo, che dopo averlo scoperto nel 2000 gli è rimasto amico e mentore, condividendo più volte con lui il palcoscenico sia in opere che in concerti, e con Ramón Vargas.

Don Josè del secondo cast è invece Roberto De Biasio, che canterà oggi alla prova generale con oltre mille under 30, organizzata dall’associazione Giovani per il Teatro Massimo. Ieri, alla prova antegenerale aperta al pubblico di dipendenti del Teatro, dove avrebbe dovuto cantare Aronica, è stato De Biasio a prestare il “corpo” a Don Josè sul palcoscenico. Non la voce, da salvaguardare in vista della generale di oggi e delle successive recite. La voce è stata invece quella del tenore del coro Antonino Li Vigni, che ha “salvato” l’antegenerale cantando dalla buca orchestrale, mentre De Biasio mimava i gesti. Una soluzione d’emergenza che secondo il sovrintendente Francesco Giambrone “è la prova che il Massimo ha saputo trovare al suo interno risorse artistiche in grado di consentire il regolare svolgimento dello spettacolo”.

“Mi sono sentito felice – dice Li Vigni – ho coronato il mio sogno, un sogno che accarezzavo da tanti anni, specialmente al Teatro Massimo, perché in altri teatri mi sono anche esibito da solista. Non vedevo la partitura di Carmen da più di diciotto anni, ma la amo così tanto che la conosco a memoria. Alle quattro e mezza del pomeriggio ero a casa, mi ha chiamato il maestro collaboratore Giuseppe Cinà, mi ha detto che c’era questa possibilità, sono andato, abbiamo fatto una piccola prova. Non ero emozionato né spaventato. Sono stato attentissimo alla partitura perché dalla fossa non sentivo bene gli altri artisti e rischiavo di essere distratto dalle tonalità degli strumenti che suonavano accanto a me. Ma è andata bene, sono felice”.

L’allestimento del capolavoro di Georges Bizet è del Teatro Massimo in coproduzione con il Gran Teatre del Liceu di Barcelona, il Teatro Regio di Torino e il Teatro La Fenice di Venezia, una grande Carmen che ha girato per tutta Europa e che è già approdata al Teatro Massimo nel 2011. Lo spettacolo, domani sera, sarà trasmesso in diretta streaming sulla web tv del Teatro Massimo.