La futura piscina all’Addaura fa naufragare ancora il Consiglio Comunale. Ennesimo nulla di fatto per la delibera “Telimar”, ribattezzata così visto che coinvolge gli spazi della società di lungomare Cristoforo Colombo. Per il quarto giorno consecutivo, l’aula non riesce a fare passi in avanti a causa dell’assenza di consistenti pezzi della maggioranza. L’accordo non c’è. E proprio nel centrodestra non mancano le polemiche. E’ Sabrina Figuccia, consigliera comunale della Lega, a lanciare il guanto di sfida al collega di coalizione Antonio Rini.

Aula bloccata sull’emendamento relativo alle scuole

L’esponente di Fratelli d’Italia era infatti fra i firmatari di un sub-emendamento che estendeva ulteriormente la fruizione dell’impianto al pubblico, in particolare alle fasce più deboli della popolazione. Una finalità coerente con quanto previsto nel PRUSST (Programma di Rigenerazione Urbana, Sviluppo Sostenibile e Sociale). Documento dal quale trae origine proprio la delibera “Telimar”. Ma al momento del voto, alcuni pezzi della maggioranza hanno votato contro la proposta di modifica. Fra questi c’era anche Antonio Rini, il quale preliminarmente aveva ritirato la firma dall’atto che aveva contribuito a presentare. Un voto sul quale l’aula si è arenata. Dopo l’intervento di Mariangela Di Gangi, la quale ha sottolineato le assenze nel centrodestra, l’esponente della Nuova DC Domenico Bonanno ha chiesto ed ottenuto una riunione dei capigruppo. Risultato: chiusura della seduta e tutto rinviato a domani.

L’attacco della Lega a Fratelli d’Italia

Una decisione che non è passata inosservata perfino fra i banchi della maggioranza. A lanciare il guanto di sfida è la leghista Sabrina Figuccia, la quale non lesina critiche a quanto successo in Consiglio Comunale. “Per la quarta volta in pochi giorni, il Consiglio Comunale ha discusso il progetto presentato dal Telimar. Com’è nella natura dei Prusst – aggiunge Figuccia -, ogni progetto realizzato da soggetti privati prevede il recupero urbano in chiave sociale. In questo caso, quindi, si sarebbe trattato di aprire a tutti i cittadini palermitani, soprattutto alle fasce più deboli della popolazione, l’utilizzo gratuito della piscina in determinati giorni e fasce orarie”.

“In primo momento – prosegue Sabrina Figuccia -, questa possibilità era stata inserita nel progetto attraverso un emendamento presentato da alcuni consiglieri, tra cui Antonio Rini, esponente di Fratelli D’Italia e presidente della Commissione Urbanistica. Inspiegabilmente, però, non soltanto una parte della maggioranza ha bocciato lo stesso emendamento, ma addirittura Rini ha ritirato la propria firma dopo neanche un paio di giorni. Cosa avrà pesato sulla scelta di Rini di ritirare la propria firma? Del resto, stona anche l’assenza dall’aula, in questi giorni, di pezzi importanti della maggioranza. Come avrebbe detto la buonanima di Giulio Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina…“, ha chiosato l’esponente della Lega.

Un progetto che risale a fine anni ’90

La delibera “Telimar”, promossa in aula dall’assessore Maurizio Carta, si muove nella direzione della riqualificazione urbanistica costiera in attesa della variante da inserire nel PUG (Piano Urbano Generale), documento ancora in fase embrionale ma che rischia di non vedere la luce in questa consiliatura. Per quanto riguarda l’atto, si tratta di una variante urbanistica la cui storia inizia addirittura nel 1999, dal Programma di Rigenerazione Urbana, Sviluppo Sostenibile e Sociale (PRUSST). Progetti nati da iniziative private ma basati su un interesse pubblico.

Il progetto prevede infatti la costruzione di una piscina a parziale uso pubblico da 25×16 metri, da affiancare ad una più piccola destinata ai bambini da 6×16,5 metri. Gli spazi saranno dotati di docce, servizi igienici e spogliatoi annessi. Fino a qui tutto bene. I problemi arrivano quando in aula vengono recapitate alcune proposte di modifica da parte della II e della V Commissione consiliare. La prima riguarda il coinvolgimento delle scuole palermitane nell’utilizzo della struttura (elemento su cui si è bloccata oggi l’aula). La seconda, decisamente più discussa, interessa il futuro parcheggio alberato. Nella versione originale, l’opera dovrebbe essere ultimata e restituita al Comune. Con l’emendamento invece, la gestione dell’area dovrebbe rimanere in capo al Telimar, il quale non solo dovrebbe garantire l’uso pubblico e la manutenzione dei posti auto e delle alberature, ma dovrebbe curare anche l’accesso al mare.

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