Domenica scorsa il Consiglio Comunale di Termini Imerese ha approvato il bilancio di previsione triennale 2019-2021. I 79 precari del Comune sotto l’albero troveranno il tanto desiderato contratto di stabilizzazione, più che una sorpresa è l’epilogo di un drammatico percorso che si è consumato negli ultimi cinque mesi. La firma è prevista in queste ore.

L’operazione “bilanci” è scattata ad agosto e ha segnato l’impegno straordinario di tutti gli Uffici del Comune e del civico consesso, che per senso di responsabilità ha rinunciato ai tempi di consultazione che la Legge gli concede.
Scriviamo al plurale perché di bilanci i consiglieri ne hanno approvato otto: preventivo e consuntivo dal 2016 al 2018, compreso il consolidato 2018 e preventivo 2019-2021 approvato la mattina del 22 dicembre.
Un record in Sicilia, Termini Imerese avrebbe battuto – per ben due misure –  il primato del Comune di Messina che era in arretrato di cinque prospetti, approvati in 18 mesi.

Nella Città delle Terme i prospetti erano 8, approvati in meno di cinque mesi. Esce fuori una situazione contabile “strutturalmente deficitaria” che dovrà essere ripianata nei prossimi tre anni, nessun pre-dissesto o dissesto finanziario, in sostanza i conti del Comune reggono, tuttavia, emerge una gestione politica e amministrativa che negli anni non ha brillato.

Vero è che non sono aumentate le tasse, sembra tutto cristallizzato, ma è pur vero che non c’è stata alcuna azione di lotta all’evasione. Insomma, a Termini Imerese sarebbero  in pochi a pagare le tasse e questo avrebbe determinato l’impossibilità di liquidare le innumerevoli fatture dei fornitori. Fornitori che, per avere garantito il credito, hanno adito le vie legali con l’aggravio di ingenti costi che i termitani in un  modo o nell’altro dovranno onorare.

Oltre ai precari tireranno anche un sospiro di sollievo i dipendenti, in particolare di alcuni Uffici. Entro fine anno il Comune potrà assumere (per mobilità) il dirigente del settore economico,  finanziario e tributi (dovrebbe partire una massiccia attività di lotta all’evasione) e un esperto di servizi informatici.
Sarebbero stati individuate due figure di altissimo livello, il primo proveniente dal Comune di Alcamo e l’altro da Mazara del Vallo. La condizione “deficitaria” dell’Ente non permetterà di fare ulteriori assunzioni fino alla definitiva pianificazione strutturale dei debiti.

La macchina burocratica del Comune continuerà a restare monca, almeno per quanto riguarda alcune figure apicali, ancora per qualche anno, tuttavia, si sono create le condizioni. Il percorso virtuoso è stato avviato con l’arrivo del Commissario straordinario, Girolamo Di Fazio, nominato il 20 maggio dal presidente della Regione, Nello Musumeci, a seguito delle dimissioni di Francesco Giunta.

Musumeci ha avuto l’intuizione di puntare su una vecchia conoscenza del Comune. Di Fazio era stato nominato da Crocetta a seguito delle dimissioni di Salvatore Burrafato, il presidente gli avrebbe riconosciuto dei meriti nel periodo del primo commissariamento. Di Fazio, alto funzionario della Polizia di Stato in quiescenza, ha inteso farsi collaborare da personale esterno e qualificato, iniziando proprio dal vertice della burocrazia comunale.

Ha iniziato con la scelta di non confermare il Direttore Generale dell’Ente. Ha preferito un segretario Comunale che dirigeva la burocrazia del Comune di Gela, Salvatore Pignatello e per la definizione dei bilanci si è avvalso del Centro Studi e Enti Locali di San Miniato (Pi). Una delle organizzazioni più accreditate in Italia nel settore della finanza locale, che in Sicilia si è avvale della competenza di Calogero Di Liberto, Fabio Sciuto con la collaborazione esterna del professore Riccardo Compagnino.

Hanno effettuato i controlli su tutte le scritture contabili che ha elaborato Nino Mineo, già assessore al Bilancio del Comune, al tempo di Francesco Giunta. Di Fazio si sta avvalendo anche di Arturo Bianco per la valutazione del personale. Questa scelta, oltre ad essere opportuna per il bilancio del Comune (il nucleo di valutazione era composto da tre esperti) è anche prestigiosa, anche in considerazione delle indiscusse competenze del professionista incaricato.
A volte ritornano. È vero. Il ritorno di Di Fazio ha portato una ventata di novità e certezze al Comune di Termini Imerese.

Con il nuovo anno il “pallino” passerà agli elettori termitani che dovrebbero  scegliere chi garantirà l’attuazione di una lotta all’evasione senza precedenti, altrimenti a strettissimo giro non solo il Comune perderà ulteriori e sostanziali opportunità ma si avvierà verso la strada del dissesto finanziario. Condizione che, al momento, è stata scongiurata.

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