• In Sicilia servono 35 nuovi impianti per i rifiuti, lo studio Conai
  • La stima è stata realizzata per la prima volta in Italia.
  • Necessario investire oltre 530 milioni di euro e assumere più di 500 nuovi addetti

Mentre il governo regionale studia la possibilità di costruire uno o due termovalorizzatori, c’è chi dice che alla Sicilia mancano 35 impianti per i rifiuti. E’ il consorzio CONAI, che nel suo studio stima il fabbisogno impiantistico delle Regioni del Mezzogiorno in vista degli obiettivi di riciclo chiesti dall’Unione Europea al 2030.

L’investimento necessario in Regione supera i 530 milioni di euro

“Oggi sono soprattutto le Regioni del Centro-Sud a soffrire di una drammatica carenza d’impianti nel nostro Paese”, dice Fabio Costarella, responsabile progetti territoriali speciali CONAI. “L’emergenza sanitaria l’ha reso ancora più evidente. È importante che i rifiuti raccolti in modo differenziato siano trasformati il più possibile vicino ai luoghi in cui vengono raccolti. Anche per abbattere l’impatto sia ambientale sia economico legato al costo del trasporto verso gli impianti del Settentrione. Ci auguriamo che le risorse in arrivo con il PNRR servano anche a colmare questo gap”.

In Sicilia servono un termovalorizzatore e piccoli altri impianti

Il Consorzio Nazionale Imballaggi svela i dettagli del suo studio per quanto riguarda la Regione. Alla Sicilia servono 9 nuovi impianti di compostaggio combinato (aerobico-anaerobico), 4 impianti di selezione, 8 impianti trattamento terre, 5 impianti trattamento assorbenti, 3 impianti trattamento ingombranti, 5 discariche di servizio e 1 termovalorizzatore. Ma le voci più corpose dell’investimento riguardano i nove impianti di compostaggio, che richiederebbero più di 115 milioni; le discariche di servizio, che costerebbero 125 milioni; e il termovalorizzatore, per una spesa di 200 milioni.

Dai rifiuti posti di lavoro

Secondo Costarella, “si tratta di un intervento urgente e decisamente importante, che avrebbero ricadute molto positive anche dal punto di vista occupazionale: si renderebbe necessario formare e assumere oltre 500 persone”. Nel dettaglio, 140 nuovi addetti servirebbero solo per gli impianti di selezione e 135 per quelli di compostaggio. A seguire, 65 per le discariche di servizio, 56 per gli impianti di trattamento terre e 50 per quelli di trattamento assorbenti. Infine, 42 addetti per gli impianti trattamento ingombranti e 30 per il termovalorizzatore.