Non è la sceneggiatura di un film hollywoodiano e neppure una puntata di qualche serie tv. La testimonianza di un passeggero del volo Torino-Palermo raccontata ieri da BlogSicilia (LEGGI QUI “Troppo vento a Punta Raisi, passeggeri dirottati”, paura e caos nel volo Torino-Palermo) ha scatenato sui social un grande dibattito tra i nostri lettori. Tante le testimonianze di altri passeggeri, che hanno raccontato le proprie Odissee in volo per raggiungere Palermo. L’aeroporto di Punta Raisi, infatti, non è nuovo a episodi di forte vento che non consente l’atterraggio sulla pista. Ecco una carrellata delle testimonianze sulla pagina Facebook di BlogSicilia.

Paura in volo

Catia conferma il racconto del volo Torino-Palermo: “Ero lì su quell’aereo con la mia bambina di 10 anni. La cosa più difficile come madre è stata dover rassicurare mia figlia sul senso di responsabilità del pilota. Non condanno il dirottamento condanno l’assurda presunzione di sfidare la natura. Se sai che quelli sono i nodi del vento non provi ad atterrare, se sai che la pista a Palermo dà sull’acqua non provi ad atterrare, se sai che altri voli sono stati dirottati non provi due volte ad atterrare! Adesso vivrò con la speranza che mia figlia possa dimenticare”.

Gli fa eco Ramona: “Io ero presente in questo volo, è stato veramente pericoloso, dovevano per quanto mi riguarda, annullarlo completamente. Abbiamo vissuto forti momenti di paura e disagio”.

Casi frequenti a Palermo

Cristina sottolinea la frequenza degli episodi all’Aeroporto di Palermo: “È un aeroporto pericoloso anche senza vento per via della montagna e delle manovre difficili da effettuare”. Anche Marzia, aggiunge: “Non si possono tentare gli atterraggi, non è una lotteria, ma purtroppo a Palermo è molto frequente”.

Dino punta il dito contro la torre di controllo: “Ma io dico una cosa: la torre di controllo che ci sta a fare se il vento è forte perché non dirottare subito su un altro aeroporto invece di fare provare ad atterrare senza esito ed impaurire passeggeri e rischiare una catastrofe mai sfidare madre natura”. Stessa considerazione di Giusi: “Ma quando c’è vento non dovrebbe partire secondo me, no a fagli venire l’infarto”.

Un pilota risponde: “È sempre tutto sotto controllo!  – scrive Ivan – La sicurezza viene prima di tutto. Queste situazioni possono verificarsi. Con il vento purtroppo c’è questo, si balla un po’ ma ripeto è sempre tutto sotto controllo perché la gente che sta dentro la cabina di pilotaggio è preparata e pronta ad affrontare qualsiasi tipo di situazioni”.

Annalisa dice: “Avrebbero dovuto dirottare anche il Verona-Palermo delle 19 al posto di far vivere momenti di terrore ai passeggeri sfidando il vento”. Un’altra passeggera aggiunge: “Non è vero che succede solo in Italia, succede ovunque dove ci sono forti venti. Il mio ragazzo è atterrato al terzo tentativo a Birmingham, anche lui ovviamente spaventato a morte e con gente che vomitava in ogni lato. Da quello che capisco è una manovra abbastanza normale per i piloti, ovviamente per noi non proprio”.

Gli attacchi alle compagnie low cost

Altri passeggeri attaccano le compagnie low cost. Fabiola scrive: “Anche a me è successo con Ryanair, diverse volte. Non è testardaggine, ma i signorini Ryanair non voglio rimborsare o pagare hotel. Si dovrebbe esporre denuncia”.

Anche se – a onor del vero – nella testimonianza di ieri il passeggero ha elogiato lo staff Ryanair e condannato solo la disorganizzazione nella gestione dell’atterraggio su altro scalo. Il pilota infatti sarebbe stato costretto a tornare indietro verso la Calabria e atterrare a Lamezia Terme (Catanzaro) .

Luigi scrive: “Se ieri foste finiti in fondo al mare, avrebbero detto errore del pilota, non doveva atterrare con quel vento. Il pacchetto low cost comprende anche, oltre al bagaglio piccolo, il dipendente senza tutela. Una volta verificate le condizioni per la manovra, È solo responsabilità e decisione del comandate farla o dirottare su altro scalo”.

Laura riporta la sua testimonianza: “Purtroppo non mi è nuova la notizia, l’equipaggio Ryanair è solito sfidare venti per i quali, non dovrebbero essere consentiti neppure i decolli. 2 anni fa a fine ottobre ero di ritorno da Roma, stavamo per prepararci all’atterraggio, quando si apprende la notizia che nello scalo palermitano si sfiorano 26 nodi di vento, ragion per cui è vietato atterrare. Ma nonostante tutto, il pilota tenta due volte di atterrare sull’isola… ebbene abbiamo sfiorato l’acqua. Per fortuna è riuscito a riprendere quota e siamo rimasti un’ora in volo nell’attesa di essere autorizzati ad atterrare a Catania. Avevo volato tantissime volte, 3 di queste verso l’Australia, ma mai nessuno era riuscito a traumatizzarmi così”. Racconti, ovviamente, tutte da verificare.

Terrore ad alta quota

Giuseppe scrive: “Ci sono passato personalmente dove alla fine, dopo 2 tentativi di atterraggio, siamo sbarcati a Catania. L’aereo faticava a riprendere quota dopo aver provato ad atterrare…come fosse risucchiato verso il suolo. Sembrava uno di quei film del genere “terrore ad alta quota”.

Lorena racconta: “Ho vissuto questa stessa esperienza di puro terrore con il volo Bergamo-Palermo sempre a causa di forti raffiche di vento all’ aeroporto di Punta Raisi. Siamo atterrati al secondo tentativo con il pilota all’ inizio titubante se dirottare il volo a Catania. Poi la decisione di provare perché l’ allora concorrente Alitalia era riuscita nell’atterraggio tra le urla dei passeggeri contrari. Mezz’ora interminabile, di panico e urla, con mia figlia piccola legata con cinture di sicurezza al petto di mio marito e l’assistente di volo ammutolito, avvolto anche lui da cinture che non rispondeva a nessuna domanda. L’ aereo è sceso tra rumori e vuoti che sembravano spezzarlo in due… mi ci è voluto un po’ di tempo per dimenticare.

Un altro se la prende invece con Easyjet: “Volo Venezia Catania…stesse dinamiche…ho pensato di morire...come tutti…a Lamezia il buon 80% siamo tornati con i nostri mezzi . Dalle 22 alle 4 del mattino abbandonati nello scalo. Alle otto chi ha voluto ha ripreso il volo con l’aereo coperto nei sedili di vomito e chissà di qualsiasi cosa. Purtroppo i piloti tentano due volte l’atterraggio e a Catania ci aspettavano in pista ambulanze e vigili del fuoco. Sono andata all’estero varie volte e mai successo quello che ho visto. Sono due anni che non prendo l’aereo. Spero di tornare a volare un giorno“.

Piera aggiunge: “Il 5 gennaio 2020 ho avuto anch’io la stessa avventura rientrando da Marsiglia, troppo vento su Catania dopo essere, stati per 30 minuti sul cielo di Catania la pilota tenta l’atterraggio…. Eravamo quasi a terra quando di botto cn un impennata, riprende quota…. E quando eravamo di nuovo su stavamo precipitando il panico e le grida, erano pazzesche… Poi è riuscita, a riprendere il comando dell’aereo e alla fine siamo atterrato a Palermo risultato odissea dovevamo essere a Catania alle 21… Ci siamo arrivati alle 4 del mattino in pullman. Non prenderò mai più un aereo Ryanair”.

Loredana: “Anch’io ho vissuto la stessa esperienza, il volo di Bologna Palermo, siamo arrivati su Punta Raisi giorno 3di novembre 2021, ma non ha potuto atterrare, così siamo stati dirottati a Napoli, anche per noi sono stati attimi di angoscia”.

Gli indignati

Filippo invita a denunciare i disservizi e i disagi: “Il volo da Bergamo dirottato a Lamezia alle 21,30,passeggeri tenuti a bordo fino alle 23,30 in attesa di decisioni, preannunciato trasferimento in hotel ed invece alle 04,00 caricati su Pullman ed arrivati a Punta Raisi alle 10,00…..senza aver ricevuto nessuna assistenza come invece previsto, e senza potersi rifocillare in alcun modo stante che all’aeroporto era tutto chiuso. Vergogna. Invito tutti i passeggeri del Bergamo-Palermo a tempestare la compagnia di reclami per il ritardo di ben 13 ore.

“Violate norme anti Covid”

Manuela scrive: “Altro che Odissea… per il volo Pisa-Palermo è stato un girone dantesco e pessimo il modo di gestire la criticità. Rimasti sull’aereo ad aspettare la disponibilità ad atterrare su Lamezia dalle 21:30 alle 24, scendiamo confortati dalla promessa di un alloggio dove trascorrere la notte.. peccato che ad aspettarci all’aeroporto c’erano solo altri sventurati passeggeri di altri tre voli dirottati. Rimbalzi di notizie poco chiare e confuse, solo alle 2 del mattino arriva quella dell’attesa di pullman destinati a Palermo… peccato che l’arrivo di questi sia stato scaglionato con il conseguente assalto selvaggio al mezzo. Ovviamente, l’unico distributore di acqua e merendine non era sufficiente alla mole di gente presente. Solo alle 3:30 arriva il terzo pullman pronto a ricevere, oltre ogni norma anti covid, altri passeggeri stremati da tanta confusione e incertezza. La gestione di tutto questo calvario è stata davvero pessima.

Alessandra racconta: “Io con il mio compagno ero sul volo Pisa-Palermo. Nonostante già da un’ora prima di partirci il pilota sapesse che nessun aereo fosse atterrato a Palermo da 2 ore, (fatto comunicatoci soltanto dopo che il pilota aveva già provato ad atterrare diverse volte con la preoccupazione di noi tutti passeggeri che non sapevano cosa stesse accadendo) ci hanno comunque fatto partire, per poi tenerci in volo svariate ore in mezzo a turbolenze, senza alcuna comunicazione per poi dirci che saremmo atterrati a Lamezia terme. Con la promessa di pernottamento a loro spese ci hanno fatto scendere dal mezzo quasi 2 ore dopo essere atterrati. L’equipaggio è andato via in hotel certo, e noi tutti abbandonati a noi stessi senza acqua, cibi, e con un solo bagno per centinaia e centinaia di passeggeri rimasti a terra, fra cui neonati, bambini, e persone disabili. Io sono riuscita a prendere uno dei primi pullman fortunatamente perché ho corso, incinta di 7 mesi con gravidanza a rischio. Morale della favola. Siamo finalmente arrivati a casa nostra alle 11 del mattino del 04/11. Non prenderò più un aereo”.